Flai Cgil nelle campagne ravennati, sconvolte dal maltempo, per l’iniziativa ‘Ancora in campo’ a tutela dei diritti di lavoratrici e lavoratori

Mazzesi: “Gli stravolgimenti climatici hanno ripercussioni pesantissime. A giugno e luglio di quest’anno contratti quasi dimezzati rispetto agli anni precedenti”

La Flai Cgil di Ravenna, nelle scorse settimane, ha riavviato l’attività di sindacato di strada, attraverso il progetto nazionale ‘Ancora in campo’ che, come ogni anno, a partire dal periodo di raccolta della frutta, vede i funzionari del sindacato impegnati nelle campagne ravennati con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di lavoratrici e di lavoratori per informarli dei loro diritti, consegnando materiali informativi ed offrendo, in queste calde giornate, anche acqua fresca e cappellini per ripararsi dal sole.

“L’attività di quest’anno, a seguito dell’alluvione, ha maturato in noi anche la necessità di vedere direttamente le conseguenze che le varie calamità hanno avuto sulle produzioni agricole e sulle giornate lavorative degli addetti del settore – dichiarano la segretaria generale Flai di Ravenna, Laura Mazzesi, e Marco Rinaldi, coordinatore del progetto per la Flai Cgil di Ravenna -. Questo è stato possibile anche grazie alla disponibilità di diversi imprenditori agricoli e degli operai impegnati nella raccolta frutta, con cui abbiamo dialogato, rilevando le criticità, che incontrano lavoratori e imprese, e individuando le condizioni delle colture presenti sul territorio colpite dagli eventi calamitosi”.

Dai colloqui intercorsi con gli imprenditori agricoli è emersa, in molti casi, una comprensibile rabbia per i danni subiti (calo delle produzioni che va dal 50% al 90%).

“Tanti imprenditori agricoli  – commentano gli agricoltori – mostrano una grande forza di volontà nel reinvestire sulle proprie imprese, ma in pochi hanno un’adeguata conoscenza dell’ammortizzatore unico messo a disposizione per salvaguardare il lavoro degli operai agricoli. Se da una parte non si sono interrotti i rapporti di lavoro in essere, dall’altra non si sono però attivati molti rapporti di lavoro che solitamente le aziende avviavano a maggio per proseguire per l’intera estate. A giugno e luglio, da una nostra indagine, emerge un dato di apertura dei contratti quasi dimezzato rispetto agli anni precedenti. Questo è successo nonostante  gli ammortizzatori sociali messi a disposizione di lavoratori e imprese colpite dall’alluvione. Un loro utilizzo avrebbe consentito di procedere con le assunzioni, utilizzando e retribuendo le sole giornate di lavoro necessarie alle imprese. Al contempo, come previsto dal DL. 61, quelle giornate di cassa integrazione per alluvione avrebbero consentito il possibile raggiungimento del requisito per l’accesso alla disoccupazione agricola del prossimo anno”.

“Siamo molto preoccupati per la situazione generale del settore agricolo, che ricordo essere uno dei comparti trainanti del tessuto socio economico provinciale – dichiara Laura Mazzesi –. Nel 2022 occupava oltre 16.400 operai agricoli a tempo determinato, di cui oltre il 51% rappresentato da lavoratori stranieri e circa il 40% da donne. La preoccupazione è rivolta all’intero settore che, oltre ai danni devastanti dell’alluvione, si vede costantemente colpito dagli eventi calamitosi, parte ormai integrante di un clima, quello emiliano romagnolo, radicalmente modificato. Per coltivazioni danneggiate come i frutteti, i problemi di tenuta e di resa delle piante si trascineranno anche nei prossimi anni. È urgente individuare già oggi e renderlo strutturale, uno strumento di sostegno per dare risposta ai lavoratori del settore agricolo che saranno, ancora una volta, coinvolti nella perdita involontaria delle giornate di lavoro e senza un sostegno certo al reddito. Inoltre, se si andranno a ridurre le coltivazioni di frutteti (come le pesche, le albicocche, ecc) oltre al problema economico-produttivo dato dal calo della frutta, si aprirà anche un problema di genere nel settore, in quanto, proprio a partire dai periodi di raccolta fino ai magazzini di manipolazione della frutta, si registra un’occupazione prevalentemente femminile. “Ancora in Campo” proseguirà anche nelle prossime settimane. La Flai Cgil di Ravenna continuerà a fare la propria parte per fornire informazioni e assistenza, a tutela dei diritti e per la giusta applicazione delle leggi, contro ogni tipo di sfruttamento e contro ogni tipo di abuso”.

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