Pesticidi in agricoltura, una pandemia silenziosa

La denuncia di Flai Cgil e Legambiente: tra lavoratori e consumatori sono circa 385 milioni ogni anno i casi di avvelenamento stimati

Sono invisibili a occhio nudo ma sono terribilmente presenti nei cibi, sui vestiti, nell’aria. Degli effetti dell’uso di pesticidi in agricoltura si parla ancora troppo poco, eppure si tratta di una pandemia silenziosa, con decine di migliaia di decessi ai quattro angoli del pianeta e una stima di 385milioni di casi di avvelenamento ogni anno. Sostanze venefiche non finiscono solo nella nostra catena alimentare, ma contaminano le stesse lavoratrici, gli stessi lavoratori, che si trovano a diretto contatto con i pesticidi. Così la logica del profitto, anche in questo caso, sacrifica l’ambiente e la salute. Per questo l’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil, in stretta collaborazione con Legambiente, si è allontanato temporaneamente dai suoi temi tradizionali, le agromafie e il caporalato, e ha scelto di dedicare ai pesticidi il secondo quaderno del 2023, ‘Agricoltura sì…cura”. 

La Flai si è avvalsa della collaborazione di Legambiente, di studiosi e operatori nel campo della salute e sicurezza, personalità che hanno contribuito con le loro relazioni e i loro racconti alla presentazione del Quaderno al Centro Congressi Frentani a Roma. Dopo l’introduzione del presidente dell’Osservatorio Jean René Bilongo, una fotografia drammatica dello stato delle cose, è la segretaria nazionale della Flai Silvia Guaraldi a contestualizzare questa autentica piaga sempre difficile da curare aprendo così una discussione approfondita che ha visto protagonisti di volta in volta Massimiliano D’Alessio della Fondazione Metes, Simone Tosi del dipartimento scienze agrarie dell’università di Torino, Antonio Pucillo, capo dipartimento pesca Flai Cgil, Fabio Marcelli, giurista internazionale già direttore Isgi-Cnr, Aline Fournet e Claire Bourasseau dell’associazione Phyto-Victimes, Roberto Ruiz, direttore del dipartimento salute e condizioni di lavoro Iuf, America Latina, Fiorella Belpoggi, direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna, Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, Suor Paola Arosio, suore di carità di Madre Thoret, Salvatore Cacciola, presidente Bio-Agricoltura sociale.

A tirare le fila di un’iniziativa che ha avuto il merito di fare luce su una patologia invisibile ma non per questo meno pericolosa il segretario nazionale della Cgil Pino Gesmundo. Il tema deve diventare sempre più di attualità nella quotidiana battaglia civile perché nelle nostre tavole sia assicurato cibo sano e giusto, rispettoso dell’ambiente, della salute e dei diritti di lavoratrici e lavoratori.  

 

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