Allevatori, la paura del precariato ha sopraffatto la protesta

Paolo Tosciri

L’Associazione Regionale Allevatori della Regione Sardegna (AARS) opera nel territorio della Sardegna ed è figlia della fusione per incorporazione  dell’AIPA di Nuoro nella APA di Oristano. Nel tempo sono stati assunti a tempo determinato alcuni degli ex dipendenti delle APA/AIPA di Sassari e Cagliari “liquidate” qualche anno addietro. Tutti formati e con anzianità notevoli eppure assunti a tempo determinato senza interruzioni per tutti i tre anni. Nessuna sostituzione, nessuna particolare necessità temporanea, nessuna maternità.

Lavoratori costretti a vivere negli abiti del precariato più triste, con le comunicazioni del rinnovo a ridosso della scadenza del contratto precedente e spesso senza retribuzione per mesi. Sino a qualche mese fa i dipendenti a tempo determinato oppure con contratti di collaborazione erano probabilmente più del 60% rispetto ai tempi indeterminati. 

La paura generata dal precariato ha sopraffatto la forza della protesta, l’unità dei lavoratori è stata una chimera. Questa è la fotografia che io vedo della mia Azienda, come la percepisco. Da qui discendono le seguenti considerazioni e la narrazione di un percorso che abbiamo il dovere di perseguire, a costo di combattere come non abbiamo mai fatto tutti insieme.

L’azienda sta puntando sulla formazione è questo è molto bene. Di contro a volte i lavoratori dopo un periodo di entusiasmo, magari  non vedendo la costanza delle retribuzioni, si dimette vanificando l’investimento. Stiamo assistendo al “consumo” dei lavoratori con conseguente abbandono del posto di lavoro “sicuro” a seguito di “dimissioni” non solo volontarie ma soprattutto volute. Niente di buono! Lavoratori, colleghi, amici che hanno sentito l’esigenza di lasciare uno stipendio “sicuro anche se in ritardo” e quindi si sono adoperati per trovare offerte migliori. 

Migliori perché? L’azienda non è stata in grado di garantire un orario di lavoro che gli permettesse di avere una qualità di vita adeguata? una continuità delle retribuzioni? un contratto a tempo indeterminato che permettesse di mettere su famiglia, acquistare una casa?  Il salario è sempre meno attrattivo rispetto alla qualità della vita sociale che i nostri turni variabilissimi di lavoro inficiano.

I sogni!! Orario di lavoro che sia calcolato dal momento in cui il lavoratore esce di casa al momento in cui torna a casa includendo tutte gli eventuali momenti della giornata correlati al lavoro. E’ tutto lavoro non è vita personale!! Programma di stabilizzazioni previa consultazione e accordi con le Organizzazioni Sindacali firmatarie del contratto. Promozione di contratti specifici per sostituire i lavoratori meno giovani con stabilizzazione dei tempi determinati o nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato. Inclusione dei Tecnici di Gestione Aziendale tra le categorie che eseguono Lavoro Usurante. Questo potrebbe essere realizzabile anche per il numero esiguo di persone che potranno usufruirne per motivi di età e numero dei lavoratori totali che appartengono a questo nostro contratto  Calcolare il Lavoro notturno come tale rispettando le proposte presenti nella Piattaforma Contrattuale in via di presentazione. Aumento delle retribuzioni e non solo recupero della inflazione di questo ultimo anno 2022, del 2023 e l’ipotesi 2024.
Quindi necessario un aumento della retribuzione, dell’importo degli  scatti di anzianità  e l’aumento degli stessi che ad ora valgono solo per 20 anni, 1 scatto ogni 2 anni. Il recupero dell’inflazione è aumento salariale sicuramente ma il valore del salario non aumenta. Ne aumenta l’importo non il potere d’acquisto che rimane invariato. Si può fare e si deve lottare per rendere questo sogno realtà.

*Rsa, Associazione allevatori della Regione Sardegna 

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