Pesca: sindacati, preoccupante situazione al porto di Viareggio 

Fai, Flai e Uila: “Il recente incidente del peschereccio Vincenzo Milù evidenzia la drammaticità della situazione, oltre che da un punto di vista occupazionale anche da quello della sicurezza sul posto di lavoro”

I sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Pesca sono preoccupati per la situazione che stanno vivendo i lavoratori del settore ittico nel porto di Viareggio. “Il recente incidente del peschereccio Vincenzo Milù – osservano – evidenzia la drammaticità della situazione, oltre che da un punto di vista occupazionale anche da quello della sicurezza sul posto di lavoro”. “A causa degli eventi alluvionali e del conseguente insabbiamento del porto – riepilogano Fai, Flai e Uila Pesca – le imbarcazioni della marineria viareggina sono potute uscire solo poche volte in mare in questi ultimi mesi e quindi hanno subito un conseguente e pesante danno economico al quale si aggiunge il non trascurabile aumento della pericolosità della navigazione, oltre agli ulteriori danni economici derivanti dagli incidenti”. Massimiliano Gori di Fai Cisl, Mirko Borselli di Flai Cgil, Francesco Ceccanti di Uila Pesca ricordano che “la situazione del settore pesca in Toscana non è delle più floride ormai da anni, i sindacati è da tempo che chiedono aiuto nel sostegno e promozione di un settore che dovrebbe essere un ulteriore fiore all’occhiello del ‘made in Tuscany’ e non la Cenerentola toscana”. “Ben venga – proseguono – la giusta e doverosa richiesta di ristori da parte dei pescatori viareggini, ma non è con dei palliativi che si risolvono le situazioni, così come non può e non deve essere una soluzione quella di cambiare porto. Tutti i lavoratori del settore sono in forte sofferenza economica e gli strumenti ordinari di sostegno al reddito sono del tutto insufficienti: non chiediamo i soli e doverosi sostegni economici, pretendiamo il diritto a poter lavorare in sicurezza”. “Ancora una volta chiediamo alle autorità, portuali e politiche, di attivarsi al meglio per espletare in modo serio e propedeutico le proprie funzioni, dalle quali deriva la sicurezza e la redditività dei lavoratori e di un intero settore – concludono le sigle – Non per ultimo chiederemo alla Regione Toscana di intervenire, tramite il Tavolo Blu, per definire strutture e metodologie di intervento attuali e future non più rinviabili, la pesca toscana lo merita e lo esige”.

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