Vittime di tratta, il Consiglio d’Europa loda la Flai e bacchetta il governo

Nell’ultimo rapporto del Gruppo di esperti sulla lotta alla tratta di esseri umani (Greta), pubblicato a fine febbraio, si chiede alle autorità italiane di fornire strumenti più efficaci per combattere i trafficanti, invertendo le attuali politiche migratorie criminogene. Un documento che racconta anche il lavoro quotidiano del sindacato nelle campagne italiane

“Il sindacato Flai Cgil sostiene e rappresenta regolarmente le vittime di tratta nell’ambito dei procedimenti penali e collabora con il centro di documentazione L’Altro diritto per la pubblicazione di ricerche sui casi di sfruttamento del lavoro nell’ambito della giustizia penale”. Casi che hanno subito un “importante aumento”, come si evince dal “rapporto delle due organizzazioni pubblicato nel 2022”.

A riconoscere e valorizzare con queste note l’operato di Flai Cgil è il nuovo rapporto del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla tratta di esseri umani (Greta), pubblicato a fine febbraio. Documento in cui risaltano le forti accuse mosse dal team internazionale al governo italiano e alle sue politiche migratorie, tacciate di favorire i trafficanti di esseri umani e le loro reti criminali. In particolare, le critiche si concentrano sul memorandum Italia-Libia e sulle norme che criminalizzano i cosiddetti “scafisti”.

“La fotografia scattata dal recente Rapporto sull’Italia del gruppo di esperti del Consiglio di Europa evidenzia la dannosità dell’approccio punitivo dell’esecutivo nei confronti dei migranti, portato avanti con leggi che li relegano ai margini della società, consegnandoli nelle fauci di caporali e di aguzzini”, spiegano Matteo Bellegoni del Dipartimento Politiche migratorie di Flai Cgil nazionale e Giusi Angheloni, Dipartimento Agricoltura.

Intanto in Italia la piaga del lavoro sfruttato si allarga. “Secondo l’ultimo rapporto di Flai Cgil e L’Altro diritto, pubblicato nel 2022, c’è stato un aumento importante delle inchieste giudiziarie aperte in relazione allo sfruttamento lavorativo in tutto il Paese – si legge ancora nel documento del Greta -. Le indagini riguardanti il ​​settore agricolo sono le più numerose, ma ci sono anche alcuni casi che riguardano edilizia, turismo e il settore delle cure domestiche”

“Le criticità che colpiscono la dignità del lavoro nella nostra economia primaria sono ampiamente descritte nel Rapporto e sono in linea con quanto la Flai denuncia quotidianamente durante la propria attività di ‘sindacato di strada’”, commentano ancora Bellegoni e Angheloni. “La valorizzazione dell’operato della nostra categoria, esplicitamente citata nel Rapporto, ci sprona a combattere per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli spesso sottoposti a sfruttamento – proseguono – fino ad arrivare a vere e proprie condizioni para-schiavistiche, stando loro accanto nella denuncia e nel contrasto di abusi e soprusi patiti ogni giorno nelle nostre campagne”.

Sebbene l’Italia si sia dotata di una normativa all’avanguardia come la legge “anticaporalato” 199/2016, arricchita e potenziata da altri importanti strumenti come il Piano Caporalato e la clausola della condizionalità sociale nella Politica agricola comune (Pac), ancora da incardinare in Italia, restano tanti nodi da affrontare. Esempio ne è la grave emergenza sociale rappresentata dagli accampamenti rurali informali in cui sopravvivono in condizioni inaccettabili decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori agricoli migranti.

“Il Consiglio d’Europa, attraverso questo rapporto del Greta, chiede al governo italiano di adoperarsi per superare questi nodi, offrendo condizioni sostenibili di vita e di lavoro per tutti coloro i quali vi trovano riparo, in condizioni spesso disumane e precarie. E ciò non è possibile se non si provvede alla loro contestuale regolarizzazione. Una battaglia di civiltà – concludono i due dirigenti sindacali – che il nostro Paese non può più rimandare, partendo dal rendere immediatamente esigibili le risorse già stanziate dal Pnrr per il loro superamento”.

Istituito dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla Lotta contro la tratta degli esseri umani, entrata in vigore il 1° febbraio 2008, il Gruppo di esperti (Greta) ha la funzione di vigilare sull’attuazione della Convenzione da parte degli Stati che l’hanno ratificata. Il Gruppo è composto da esperti indipendenti. La Convenzione si applica a ogni forma di traffico di esseri umani, sia a livello nazionale che transnazionale, collegata o meno alla criminalità̀ organizzata, e riguarda tutte le vittime e ogni forma di sfruttamento, incluso quello lavorativo.

Leggi il rapporto del Greta sull’Italia:

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