“Non si nasce schiavi o padroni”. La memoria viva di Placido Rizzotto

A 76 anni dall’assassinio del sindacalista e partigiano siciliano, a Corleone si sono tenuti una commemorazione pubblica ed un convegno dedicato all’attualità della sua lezione

“Placido Rizzotto è un eroe ‘suo malgrado’, un giovane di 34 anni che sognava un futuro migliore per sé e per la propria gente, così come Adnan Siddique, che ebbe il coraggio di dire basta al caporalato e per questo fu brutalmente ucciso il 3 giugno 2020, e Daouda Diane, giovane mediatore culturale originario della Costa D’Avorio, che ebbe il coraggio di denunciare le tante situazioni di sfruttamento patite soprattutto dalle lavoratrici e dai lavoratori migranti nel ragusano e per questo scomparso nel nulla ad Acate il 2 luglio 2022. E ancora, Mohamed Mouna, giovane lavoratore agricolo di origine marocchina, barbaramente ucciso a soli 26 anni alla periferia di Paternò, in provincia di Catania, perché osò ribellarsi alle ingiustizie imposte dal suo caporale”.

Così Matteo Bellegoni, dell’Osservatorio nazionale Placido Rizzotto, ha ricordato il partigiano e sindacalista siciliano assassinato 76 anni fa da Cosa nostra, nell’auditorium dell’Istituto “Don Colletto” di Corleone. Con un rimando al presente e ai tanti, troppi, uomini e donne che hanno pagato con la vita il loro impegno per dignità e diritti sul lavoro.

“‘Non si nasce schiavi o padroni, chi ci vuole diventare ci diventa. Noi dobbiamo restare uniti, compagni, perché da soli non si cambiano le cose’ diceva Rizzotto. A distanza di molti anni le sue parole riecheggiano ancora nelle menti e nei cuori di tutti coloro che sognano un mondo migliore, libero dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, un futuro fatto di progresso e dignità del lavoro”, ha aggiunto Bellegoni.

All’auditorium della scuola corleonese, per l’occasione, si è tenuto il convegno “Nel nome di Placido Rizzotto, memoria e impegno per il lavoro, lo sviluppo, la giustizia sociale e la pace”. Tra i relatori, presente anche Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, e don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera.

Matteo Bellegoni, Osservatorio nazionale Placido Rizzotto, interviene al convegno sulla memoria viva di Placido Rizzotto a Corleone

Prima del convegno, in mattinata a Corleone è stata deposta una corona di fiori sulla tomba di Rizzotto, e successivamente una corona di alloro davanti al busto del sindacalista presente in piazza Garibaldi. Durante la cerimonia sono intervenuti i familiari, il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il coordinatore di Libera Palermo Carmelo Pollichino, il presidente di Legacoop Sicilia occidentale Domenico Pistone, la segretaria generale Flai Cgil Palermo Enza Pisa, il vicepresidente Anpi Palermo Armando Sorrentino. Gli alunni della scuola elementare e media della cittadina siciliana hanno poi letto alcune poesie dedicate a Placido Rizzotto, intonato una canzone dal titolo “Adesso basta” e messo in scena una recita in cui il sindacalista interpretato da un giovane studente rispondeva a domande dei suoi compagni. A coordinare la commemorazione, Caterina Pollichino, segretaria della Camera del Lavoro di Corleone.

Un cartellone in memoria di Placido Rizzotto realizzato dalla Classe V delle scuole elementari di Corleone – Foto di Matteo Bellegoni

“È importante costruire memoria, e non ricordi – ha dichiarato la segretaria generale Flai Cgil Palermo Enza Pisa durante la cerimonia -. Memoria che ci consegna una responsabilità che deve diventare consapevolezza che i diritti non si conquistano mai una volta per tutte, ma vanno difesi ogni giorno. Ancora oggi, nel 2024, stiamo vivendo nuovi attacchi ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. E noi dobbiamo resistere perché non si scenda mai sotto quella linea di demarcazione che separa il lavoro dallo sfruttamento”.

Il giorno precedente, domenica 10 marzo, proprio alla Camera del Lavoro del comune del palermitano, è stato inaugurato un murale dedicato a Placido Rizzotto. L’immagine realizzata su un pannello applicato sul portone, riporta il volto del sindacalista, ucciso nel 1948, realizzato dall’illustratore Mario Ritarossi per un manifesto della Cgil in occasione dei funerali di Stato di Rizzotto, celebrati nel maggio del 2012 alla presenza dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il ritratto fu elaborato a partire dalle uniche due foto conosciute dal sindacalista. Sullo sfondo del murales, le immagini di una tela di Gaetano Porcasi di una manifestazione dei lavoratori con le bandiere rosse.

L’inaugurazione del murales dedicato a Placido Rizzotto, alla Camera del lavoro di Corleone. Foto dal profilo Facebook della Cgil Palermo

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