A Brindisi un’assemblea sul superamento dei ghetti. Flai: Prosegue il dialogo col Prefetto

Jean-René Bilongo, Flai nazionale: “La presidente del Consiglio Meloni provveda alla nomina del Commissario straordinario per chiudere il capitolo degli insediamenti informali”

«Dal brindisino, parte oggi una vertenza che la Flai coltiverà con tutte le proprie capacità. Le donne e gli uomini occupati in agricoltura meritano di lavorare e di vivere in condizioni dignitose. Dobbiamo essere conseguenti rispetto alle elaborazioni che si fanno sulla ruralità e la sua economia, per non vanificarle». Dal capoluogo pugliese, il capo dipartimento Politiche di inclusione della Flai Jean-René Bilongo commenta l’esito dell’assemblea pubblica indetta dalla Flai Brindisi insieme con la Comunità africana locale ed altre associazioni del territorio.

Durante l’iniziativa, che si è tenuta nel piazzale della stazione ferroviaria di Brindisi, si è ragionato sulle prossime iniziative da adottare per risolvere i problemi più urgenti dei lavoratori immigrati in agricoltura e si è fatto il punto sull’incontro avvenuto ieri in Prefettura. Durante il faccia a faccia, il prefetto Luigi Carnevale ha riconosciuto la necessità di avviare un dialogo proficuo per risolvere le criticità su alloggi e integrazione dei lavoratori.

“Ci siamo impegnati a portare presto al Prefetto una serie di nostre proposte, serie, anche su come sfruttare gli oltre due milioni di euro messi a disposizione dal Pnrr per le misure di superamento dei ghetti” dice Gabrio Toraldo, segretario generale Flai Brindisi. “Oggi abbiamo coinvolto un gruppo importante di lavoratori immigrati, e contiamo nelle prossime iniziative di allargare ulteriormente la partecipazione – prosegue Toraldo -. Tanti sono stati gli interventi dei lavoratori e dei rappresentanti delle varie associazioni presenti, siamo molto soddisfatti”.

“La mobilitazione dei lavoratori migranti in atto a Brindisi dà il senso del disagio occupazionale patito da molti nella nostra economia primaria – aggiunge Bilongo -. Un alloggio decoroso è un elemento essenziale della dialettica tra datore di lavoro e lavoratore migrante. Lo diciamo con forza da qui: sottoporre il lavoratore a situazione alloggiativa degradante è un indice di sfruttamento, a norma della legge “anticaporalato”, la 199 del 2016”.

“Il lavoro migrante nell’economia primaria italiana in molti distretti è sinonimo di ghetti e di accampamenti informali. Parliamo di una grave emergenza nazionale – denuncia Bilongo -. Non di rado nei ghetti, si consumano tragedie con tanto di morti e, in tanti casi, la Flai si è fatta carico degli oneri di rimpatrio delle salme, in segno di solidarietà concreta verso le persone che vivono in quegli aggregati. Proprio il nostro sguardo collettivo costantemente volto su quei gironi danteschi ha spinto verso la realizzazione di una apposita linea di finanziamento del Pnrr, con lo stanziamento di €200 milioni per superare quelle criticità diffuse. Intanto chiediamo al Presidente del Consiglio Meloni di provvedere alla nomina del Commissario straordinario che dovrà curare la regia su questo specifico investimento sociale, in tutta la Penisola”.

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