Caporalato, soldi pubblici all’azienda di Lovato. Flai Cgil: Mai più un euro alle imprese che sfruttano

Alla notizia che l’azienda di Renzo Lovato, per cui lavorava il bracciante morto a Latina Satnam Singh, ha ricevuto centinaia di migliaia di euro di finanziamenti garantiti dallo Stato italiano, si è aggiunta quella che l’imprenditore ha incassato fondi europei.

«Questo ci dice quanto sia urgente attivare tutti i protocolli per rendere operativa la condizionalità sociale della Politica agricola comune (Pac), con la supervisione dei sindacati, per fare in modo che i fondi pubblici europei vengano erogati solo alle ditte che rispettano le normative sul lavoro – dichiara Davide Fiatti, segretario nazionale della Flai Cgil -. Invece, da parte del governo e del ministero delle Politiche agricole non vediamo alcuna reale attivazione per invertire una tendenza allo sfruttamento in agricoltura ormai storicizzata, nonostante esistano gli strumenti per impedirla».

«Anche i finanziamenti statali ricevuti dall’impresa di Lovato sono uno scandalo – prosegue Fiatti -. Se il ministero davvero vuole intervenire, estenda pure ai finanziamenti e ai ristori statali tutte le prescrizioni della condizionalità sociale europea e metta le basi per superare le “asseverazioni di conformità”, con cui i titolari si fanno certificare dai propri consulenti del lavoro di essere in regola. Anche Lovato certificava la propria conformità a ricevere finanziamenti, lo scandalo è l’assenza di controllo».

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