Cgil e Osservatorio Placido Rizzotto alla Cia Savona: «Negare il caporalato è grave, serve una battaglia comune»

«L’intervento della Cia di Savona riportato oggi dai media locali, secondo cui ad Albenga il caporalato non esisterebbe, non ci sorprende, ma ci preoccupa molto – dichiara Andrea Pasa, segretario generale della Camera del lavoro del capoluogo ligure –. Sono i dati che abbiamo richiamato, ufficiali e certificati, a dire il contrario, non solo ad Albenga ma in tutta la Provincia di Savona».

Proprio per questo la Cgil ha chiesto al Prefetto di convocare urgentemente il Consiglio territoriale per l’immigrazione. «Se la Cia giudica fuorvianti ed errati i numeri che il nostro sindacato ha fornito, elaborazioni su dati Istat 2023 – prosegue il segretario della Cgil Savona – allora faccia una cosa semplice: chieda come noi la convocazione del Consiglio territoriale per l’immigrazione e lì presenti la situazione del comparto agricolo su tutta la provincia di Savona».

«Il Rapporto 2023 dell’Ispettorato nazionale del lavoro – dichiara Matteo Bellegoni dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil – ci dice che in Liguria il tasso di irregolarità per quanto riguarda le imprese agricole è del 75% e le violazioni non riguardano semplici adempimenti burocratici, bensì lavoro nero, violazioni dell’orario di lavoro e delle norme su salute e sicurezza dei lavoratori. Come Osservatorio abbiamo pubblicato il quaderno “Geografia del caporalato” che individua in provincia di Savona due aree con vicende non sporadiche di sfruttamento e caporalato, di cui una proprio nella piana di Albenga, che è anche oggetto dell’intervento del Pnrr per il superamento dei cosiddetti insediamenti abusivi».

«La mera negazione del caporalato è grave e il problema va affrontato insieme – torna a dire Bellegoni -. Incontriamoci innanzitutto nella Sezione provinciale della Rete del lavoro agricolo di qualità, per chiedere il potenziamento delle ispezioni nelle aziende agricole, che ad oggi sono a dir poco esigue e applichiamo gli indici di coerenza per verificare la regolarità delle imprese del territorio, così da poter costruire una risposta comune per sanare le sacche di irregolarità e di sfruttamento. Oggi abbiamo una straordinaria occasione. Dall’investimento che interesserà il comune di Albenga può partire una progettualità più ampia che abbia l’ambizione di mettere in campo interventi preventivi che non riguardino solo la pur fondamentale questione alloggiativa, ma anche il trasporto e gli assetti utili per togliere l’acqua al mulino dei caporali».

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