InFlai – numero 5/6/7 del 2024

In questo numero di InFLAI:

Scendono nei campi le Brigate del lavoro

Ormai vent’anni fa, per denunciare quanto subivano le lavoratrici e i lavoratori nei campi del nostro Paese, abbiamo iniziato a adottare una nuova modalità...

Caporalato, a Pordenone dal Pakistan per essere sfruttati e ustionati

Si è aperto il vaso di Pandora e ne escono i mali, come nella mitologia greca. La denuncia di quattro ragazzi che lavorano nei...

Nel nome di Jerry Masslo

“ Pensavo di trovare in Italia uno spazio di vita, una ventata di civiltà, un’accoglienza che mi permettesse di vivere in pace e di...

Pesca-turismo a Palermo, l’altra faccia di un mestiere antico come l’uomo

Chi dorme non piglia pesci, dice il proverbio. Lo sanno bene i pescatori, che quando il sole riposa salgono sulle imbarcazioni e prendono il...

Studio, ricerca, formazione, per fare egemonia culturale

Quest’anno la Fondazione Metes ha compiuto vent’anni. Abbiamo festeggiato ad aprile a Roma, all’Acquario Romano, durante la bella e partecipata iniziativa con la quale...

Il fallimento internazionale del governo Meloni

Le ultime elezioni europee ci permettono un’infinità possibilità di interpretazioni sull’esito del voto. Molte analisi, soprattutto di intenzione sociologica, sono state promosse dai vari...

È in pubblicazione il numero triplo di maggio, giugno e luglio 2024 di Inflai, la rivista digitale sul mondo dell’agroindustria, dedicata in apertura alla ripresa della campagna nazionale “Diritti in campo” con le Brigate del la­voro. L’articolo, a firma della segretaria nazionale Silvia Guaraldi, racconta l’impegno della Federazione da Nord a Sud contro il fenomeno molto diffuso dello sfruttamento in agricoltura, con le attività del sindacato di strada nei territori dell’agro-pontino, del foggiano e del veronese in settem­bre. “Con i lavoratori parliamo dei loro problemi – scrive Guaraldi -, li informiamo sui propri diritti contrattuali e pre­videnziali, per unire le difficoltà dei singoli in vertenze collet­tive di rivendicazione e di riscatto”.

A pagina 2 i festeggiamenti della Fondazione Metes, che compie vent’anni, raccontati dalla presidente Tina Balì. Una bella e partecipata iniziativa che si è svolta a Roma in aprile, ha voluto ricordare le attività di studio, ricerca, formazione di tante e tanti compagni della Flai, di formazione continua, di certificazione dell’italiano, e ha delineato anche le linee di attività per il futuro. 

La finestra aperta da Frida Nacinovich sulle notizie dai territori propone la denuncia di quattro ragazzi pakistani che dopo un anno hanno ancora addosso i segni delle brucia­ture provocate da una massiccia dose di fitofarmaci, spruzzati sui filari d’uva mentre loro stavano lavorando. Siamo nei campi del pordenonese, nel ricco Nordest della Penisola, dove sono quotidiane le storie di vessazioni, unite alla cronica mancanza di diritti e tutele adeguate, di permessi di soggiorno che improvvisamente svani­scono. 

Quindi ci spostiamo in Sicilia, a Palermo, dove la pesca-turismo oggi rappresenta è l’altra faccia di un mestiere antico come l’uomo.  Per fare fronte alle limita­zioni del “fermo pesca” decise dalle autorità e tirare avanti, la categoria, che è una delle poche senza ammortizzatori sociali, ha trovato il modo di fare giornata insegnando la bellezza di questo mondo antico e suggestivo ai turisti.

Nella pagina dell’internazionale, focus dedicato alle elezioni europee e al fallimento globale del governo Meloni. “L’Italia avrebbe voluto ritagliarsi un ruolo di rilievo in chiave atlantista e interventista – scrive Andrea Coinu, responsabile politiche internazionali Flai Cgil -. E invece si scopre isolata e criticata dall’intero continente europeo”. Meloni ha scelto di stare all’opposizione, riproponendo uno schema già visto in Italia negli anni, nella speranza di proporre la propria coerenza in chiave elettorale nei prossimi anni: ma in chiave europea o in chiave locale?Per la rubrica “Radici” sulla storia della Flai curata da Valeria Cappucci, la VI edizione del premio dedicato a Jerry Essan Masslo conclusasi a maggio, che la Flai Cgil nazionale dal 2010 organizza con cadenza biennale. Il Premio, rivolto per lo più alle scuole di ogni ordine e grado, rappresenta un’occasione per riflettere sui temi dell’accoglienza, dell’integrazione e della convivenza civile, per incoraggiare al dialogo e promuovere lo sviluppo di una società fondata sul rispetto della diversità. La memoria di Masslo, rifugiato sudafricano assassinato da una banda di criminali a Villa Literno il 25 agosto 1989 “deve es­sere una spinta a promuovere una società inclusiva e accogliente – spiega il segretario generale Flai Mininni –. Non è possibile che le migliaia di donne, uomini e bambini che per avere una vita e un futuro migliori bussano alle porte della Fortezza Europa si trovino di fronte altri pericoli dopo i loro viaggi della speranza”. 

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