Brindisi, Flai: “Il Comune sfrutti i fondi anti-ghetto. Sono più di due milioni di euro”

Nei campi, per strada, nei cosiddetti insediamenti informali al fianco di lavoratrici e lavoratori con proposte e soluzioni, perché cambiare si può e si deve

Da anni ormai il Comune di Brindisi si misura con l’emergenza abitativa dei migranti che vivono nel dormitorio di via Provinciale per San Vito dei Normanni e in altre strutture puramente informali.

Per superare l’emergenza abitativa di questi autentici ghetti, l’Unione europea ha messo a disposizione ingenti risorse, molte delle quali non sono mai state utilizzate e, quando lo sono state, sono state utilizzate male finendo per accrescere disagi, allargare i cosiddetti insediamenti informali, aggravare anziché risolvere la situazione.

“Questi finanziamenti, usati in maniera distorta – spiega Gabrio Toraldo, segretario generale della Flai di Brindisi – stanno contribuendo ad aggravare, anziché risolvere, lo stato di ghettizzazione, vulnerabilità e segregazione dei lavoratori migranti nelle aree rurali, consolidando le loro condizioni di vita precarie”. Negli anni passati il ministero del Lavoro – con l’allora ministro Orlando – decise di finanziare con fondi del Pnrr, 200 milioni di euro, il superamento dei ghetti. A Brindisi sono destinati fondi per 2,1 milioni di euro.

Oggi in seguito alla nomina del dottor Maurizio Falco a Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura – avvenuta su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e deliberata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri il 4 giugno 2024 – dobbiamo analizzare le necessità e mettere in campo interventi condivisi, per superare gli insediamenti abusivi combattendo lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. 

A Brindisi, con 2,1 milioni di euro a disposizione, finora nessuno ha saputo cogliere l’occasione che avrebbe già potuto consentire di risolvere, tra le altre, anche la questione del dormitorio di via Provinciale San Vito, ancora alle prese con ‘problemi burocratici’ che finiscono per penalizzare sempre gli stessi che già soffrono molti disagi. 

“Vorremmo essere informati dall’amministrazione su quali sono le problematiche che ritardano il trasferimento dei lavoratori nelle tendo strutture climatizzate, e in parallelo sull’operazione di messa in sicurezza sia strutturale che sanitaria del centro di accoglienza notturno”, aggiunge Gabrio Toraldo.

Oggi c’è un’altra possibilità per contrastare lo sfruttamento lavorativo e il sistema del caporalato, possibilità che include tra gli obiettivi dichiarati quello di fornire soluzioni abitative ai lavoratori migranti che vivono negli insediamenti informali. “Abbiamo avviato con l’amministrazione un discorso di condivisione di soluzioni che sicuramente andranno valutate in tutta la loro complessità, impegnandola alla riqualificazione di strutture già esistenti, dove al momento risultano in piena stagione lavorativa fino a un centinaio di lavoratori”.

Flai Brindisi, da sempre accanto ai braccianti agricoli, vuole lanciare un appello al Comune capoluogo e al Prefetto ad impegnarsi a usare l’importante leva offerta in particolare sui temi dei trasporti e della residenza come strumenti fondamentali per togliere alla malavita l’intermediazione illecita della manodopera nei campi.

Nell’incontro con la Commissione parlamentare d’inchiesta avvenuta in Prefettura sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro – guidata dal presidente Tino Magni –  abbiamo espresso tutte le nostre critiche in merito alla legge Bossi-Fini e agli insediamenti abusivi. Il senatore Magni ci ha dimostrato tutta la volontà di venire incontro alle nostre proposte: partendo dagli immigrati e finendo al fenomeno dell’immigrazione locale di donne e uomini che, per lavorare, si alzano alle 2 del mattino per andare fuori provincia e/o regione, il tutto per un salario che sicuramente non sarà quello contrattuale.

Per sfruttare pienamente i fondi ‘anti-ghetto’ prima di perdere la possibilità di usarli, per risolvere i problemi del dormitorio di via Provinciale per San Vito, e per tutte le ragioni sopra specificate, la Flai chiede un nuovo incontro al Comune su questi temi, in modo da progettare e realizzare le soluzioni più idonee ai tanti problemi che esistono.

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