Irregolarità lavorativa in agricoltura al 17,4%. Balì, Metes: Nella manovra nessuna risposta

«In agricoltura, silvicoltura e pesca l’economia sommersa vale 27,9 miliardi di euro, se guardiamo al tasso di incidenza del lavoro irregolare si tratta del secondo settore in Italia, col 17,4%. I dati sull’economia non osservata diffusi dall’Istat nei giorni scorsi sono preoccupanti e ci ricordano quanto lavoro nero, lavoro grigio, sotto-dichiarazione impattino negativamente sulle condizioni di lavoro e di vita degli operai agricoli e sull’economia italiana. Ma dal governo non arrivano risposte adeguate. La manovra appena approdata in Parlamento non prova nemmeno ad affrontare il problema», dichiara Tina Balì, presidente della Fondazione Metes, istituto di ricerca e formazione della Flai Cgil nazionale.

«Il nostro sindacato ha partecipato al recente G7 Agricoltura di Siracusa, in cui il ministro Lollobrigida ha ribadito la centralità del settore agricolo nel sistema Paese – aggiunge Balì -. Al di là delle parole, però, nella legge di Bilancio c’è poco o niente».

«Il mondo dell’agricoltura è alla presa con la sfida epocale del climate change, la crisi idrica, l’iniqua suddivisione del valore nella filiera, la contrazione della biodiversità, temi che andrebbero affrontati immaginando una transizione ecologica socialmente sostenibile con uno sguardo coraggioso. Invece – chiosa la presidente di Metes – si continua ad avere una visione emergenziale, in cui si cerca di tappare buchi distribuendo fondi senza un’idea chiara di futuro».

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