Più pace e rappresentanza. In campo per i referendum

Il documento conclusivo dell’Assemblea generale della Flai, 4-5 dicembre 2024

L’assemblea generale della Flai Cgil Nazionale riunitasi a Roma il 4 e il 5 dicembre  2024 assume la relazione del Segretario Generale Giovanni Mininni, il dibattito e le conclusioni del Segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

A livello mondiale si è raggiunto l’apice delle spese militari paragonabile alla sola seconda guerra mondiale.

Risulta sempre più evidente che le guerre in corso e l’estensione dei fronti bellici sono sempre più concatenate tra di loro. Lo scontro è sull’egemonia economica e politica all’interno del nuovo ordine multipolare.

L’autorizzazione del presidente americano sull’utilizzo dei missili a lunga gittata della Nato sulla Russia ci preoccupa rispetto al rischio di una grave escalation della guerra in Europa. 

L’assemblea generale continua a denunciare il genocidio a Gaza e a condannare la vendita di armi anche italiane ad Israele.

L’alta adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil del 29 Novembre 2024 contro la manovra di Bilancio varata dal Governo Meloni e la grande partecipazione alle manifestazioni sindacali indette in tantissime piazze riaprono strade importanti verso il coinvolgimento e la partecipazione di lavoratori e lavoratrici alla vita democratica del nostro paese e sono una prima risposta a cui è necessario dare continuità per rendere la fase di contrasto strutturale.

Centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici hanno preso parola, si sono messi in gioco, per dire che le politiche illiberali e repressive del Governo Meloni vanno contrastate, che le scelte economiche espresse tramite la legge di bilancio varata, colpiscono e non danno risposte a lavoratori e lavoratrici: sanità, scuola e servizi pubblici assenza di politiche industriali sono centrali per la vita delle persone che vivono del proprio lavoro così come la questione salariale diventa oggi per noi prioritaria.

L’avanzamento dei partiti di estrema destra in Europa e in America  la vittoria di Trump ci dicono della crisi delle democrazie occidentali. e ci interrogano su come contrastare questa spinta antidemocratica attraverso la lotta, la partecipazione e la centralità dei lavoratori e delle lavoratrici alla vita del paese.

Le recenti elezioni amministrative, nel nostro paese, segnalano sempre più il dato dell’astensionismo che ha raggiunto, e in alcuni casi superato, la soglia del 50% di non votanti, il tema della rappresentanza riguarda noi e non dobbiamo sottovalutare la spinta individualista che il neoliberismo ha prodotto.

Contrastare l’astensionismo e ampliare la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alla vita democratica del paese  è  indispensabile e urgente per contrapporre un’idea alternativa  alle scelte autoritarie e illiberali di questo Governo, che impoveriscono e fanno regredire il paese, come dimostrano i recenti interventi legislativi introdotti, il collegato lavoro che amplia la precarietà e riduce i diritti di chi lavora, il decreto flussi che introduce l’ennesima stretta securitaria contro le persone migranti e le ong, il  decreto sicurezza che mette in discussione le regole democratiche del paese intaccando il diritto di manifestare e introduce modifiche al codice penale criminalizzando le proteste pacifiche, per questa ragione come Flai aderiamo e parteciperemo alla manifestazione nazionale contro il Decreto Sicurezza indetta il 14 Dicembre a Roma.

La nostra categoria insieme a tutta la Cgil si sente impegnata in una serrata campagna referendaria per sostenere e far partecipare al voto migliaia di persone per abrogare leggi sbagliate, referendum  necessari per cancellare il Jobs  Act in caso di licenziamento illegittimo, innalzare le tutele anche per i dipendenti che operano nelle imprese sotto i 15 dipendenti, superare la precarietà dei contratti di lavoro, rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti, modificare e ridurre gli anni per il riconoscimento della cittadinanza ai lavoratori stranieri, abolire la legge sull’autonomia differenziata.

Contrasteremo e respingeremo con decisione gli interventi del Governo Meloni sugli assetti democratici del nostro paese che minano i cardini costituzionali:  Autonomia differenziata che divide e frammenta il paese,  riforma della Giustizia che mette in discussione l’indipendenza della Magistratura, Presidenzialismo che individua un solo capo votato direttamente che comanda su tutti, continuo attacco al diritto di Sciopero e alla rappresentanza sindacale sono da contrastare e respingere nella difesa della nostra Costituzione nata dalla resistenza partigiana.

Le previsioni economiche della Banca Centrale Europea prevedono una crescita più debole per tutta la zona Euro, l’Ocse abbassa le stime di crescita del Pil italiano portandolo allo 0,5%  (era previsto lo 0,8%) nel 2024 e al  0,9% nel 2025, l’inflazione rimane sopra il 2%, importanti risorse della spesa pubblica  sono indirizzati alla spesa militare, questi dati economici insieme alla contrazione industriale e ai dazi Americani, preannunciano una riorganizzazione produttiva che coinvolge tutta l’industria europea compresa l’industria alimentare e la sua filiera di cui già abbiamo le prime avvisaglie con dichiarazione di esuberi e riorganizzazioni produttive legate, per il nostro settore, a dinamiche puramente speculative e finanziarie.

Il recupero del potere d’acquisto dei salari che ci ha visto impegnati nel rinnovo dei contratti nazionali, in particolare l’importante risultato ottenuto nel contratto dell’industria alimentare, ma in tutti i nostri contratti ci vede in questa fase impegnati nel confronto negoziale di rinnovi Ccnl  Confapi alimentare, della panificazione, del  tabacco e i rinnovi biennali 2025/2026 dei Contratti Nazionali dei  Consorzi di Bonifica e degli Allevatori ed Enti zootecnici. La categoria si è impegnata a negoziare in tutte le provincie i Cpl ad oggi ne sono stati sottoscritti 63 su 95 che coinvolgono 995000 lavoratrici e lavoratori agricoli.

L’assemblea generale impegna tutti i territori ad un maggior impegno  sulla rappresentanza. Curare le elezioni delle Rsu e degli iscritti. Dobbiamo rafforzare” la cultura del dato” e assumere come prioritario il lavoro sulla  certificazione della rappresentanza dei vari contratti a partire da quello dell’industria alimentare.

L’assemblea generale impegna tutta la categoria sui corretti perimetri contrattuali e  sulle vertenze per l’applicazione dei giusti contratti e per la ricomposizione sociale e dei diritti. 

La presentazione del rapporto agromafie e caporalato della fondazione Placido Rizzotto e della Flai ci forniscono uno spaccato preoccupante sullo sfruttamento e l’illegalità presente in agricoltura, stimiamo 200.000 lavoratori agricoli irregolari, vittime di sfruttamento e caporalato in un settore che vale oltre 73 miliardi di euro, circa il 30% delle aziende utilizzano lavoro grigio e nero, irregolarità e sfruttamento continuano a pesare molto sul modello produttivo del nostro sistema agricolo, vanno aumentati e accentuati i controlli, e al Governo chiediamo maggiori controlli per contrastare queste sacche di illegalità che esercitano dumping contrattuale al ribasso sulle spalle dei lavoratori e lavoratrici più fragili e la cancellazione della legge Bossi Fini.

Al contempo il Governo ha attivato il piano Mattei, che vede risorse pubbliche del nostro paese impegnate in un progetto per formare nei paesi di origine la manodopera necessaria e ampliare filiere e produzioni alle aziende agricole attraverso accordi bilaterali tra il nostro paese e quelli africani, un progetto ambizioso e su cui ci sono da parte nostra alcune perplessità e che dovremo attentamente approfondire e monitorare.

La Flai Cgil ha svolto un ruolo importante durante il congresso dell’Effat rilanciando nel documento politico congressuale i temi della pace, il contrasto al cambiamento climatico, il contrasto allo sfruttamento lavorativo, una posizione netta contro il Mercosur e contro le destre in Europa. Temi su cui continueremo ad impegnarci in Europa e non solo. 

Il sindacato di strada deve divenire ancor di più modello organizzativo e con le brigate del lavoro  devono sempre di più vedere il coinvolgimento di altre associazioni, deve  maggiormente strutturarsi come un’attività diffusa sul tutto il territorio nazionale con l’impegno di tutte le Flai territoriali. 

Infine l’assemblea generale esprime orgoglio per il sostegno della Flai  a Mediterranea e un Ponte per che sono intervenuti ai lavori per illustrare i progetti a cui contribuiamo e si impegna a promuovere anche in altre strutture il sostegno alle due organizzazioni; sostegno non solo etico e morale ma soprattutto politico perché dentro la nostra comune battaglia per la giustizia sociale.

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