Flai in piazza contro il ‘ddl Paura’

Sono arrivati da tutta Italia gli uomini e le donne del sindacato dell’agroindustria, manifestano insieme al loro segretario generale Mininni

Un altro giorno di piazze piene, fatto non scontato, ma se la posta in gioco è alta le italiane e gli italiani rispondono. Contro l’autoritario disegno di legge 1660 ‘sicurezza’, che restringe pericolosamente gli spazi della libertà e della democrazia, anche la Flai Cgil manifesta, insieme a un infinito numero di realtà associative, sindacali e politiche. La torsione autoritaria riguarda tutte e tutti, è per questo che fin dall’ora di pranzo il piazzale del Verano si riempie di donne e uomini di ogni età e condizione sociale, in un arcobaleno di colori. Dietro lo striscione della federazione dell’agroindustria della Cgil, il segretario generale Giovanni Mininni spiega: “Siamo in piazza contro un decreto che restringe gli spazi di democrazia, comprese le libertà sindacali. Questo provvedimento va contro i principi e i valori sanciti dalla nostra Costituzione. Continueremo a mobilitarci fino a quando questa legge autoritaria non sarà cancellata. Il conflitto sociale è un esercizio di democrazia nella nostra Repubblica, il governo vuole avvicinare l’Italia all’Ungheria del loro amico Orban”. Fra la bandiera della Palestina e quella della pace, al fianco di un popolo martoriato e contro i più di cinquanta conflitti armati che impestano il pianeta, la Flai c’è. Sono arrivati da tutta Italia, dal Trentino, dalla Puglia, dalla Sardegna, dalla Toscana, dalla Campania, dalle altre regioni del nord, del centro e del Meridione. Donne e uomini che lavorano nel fiorente settore agroindustriale, insieme ai sikh impegnati quotidianamente nei campi dell’Agro Pontino, lì dove è stato ammazzato Satnam Singh,  sono felici di prendersi la piazza. La loro è una promessa collettiva: non ci fermeremo, andremo avanti a manifestare le nostre idee. Non abbiamo paura. 

Oltre duecento sigle di realtà associative, sindacali e politiche che innervano la democrazia italiana in corteo dietro a un manifesto con un fotomontaggio di un bacio tra Giorgia Meloni e Benito Mussolini. Il lunghissimo corteo che arriva in piazza del Popolo sfilando per ore nel cuore della città eterna è una gioia per gli occhi e per il cuore. “Dittatura senza democrazia, senza libertà, senza sicurezza”, c’è scritto su uno dei tanti striscioni che accompagnano la manifestazione. “Se voi fate il fascismo, noi seminiamo resistenza: no ddl paura”. Tra le sigle che hanno aderito alla manifestazione ci sono Cgil, Anpi, Arci, Mediterranea e Un Ponte Per, partiti come Avs, Pd, M5s, Rifondazione e anche movimenti per i migranti, come la rete No Cpr, i movimenti per la Casa, gli ambientalisti, gli antiproibizionisti, compresa la filiera produttiva della cannabis light, Libera dalle mafie, le realtà Lgbtqi+. 

Gli interventi sono fatti alla vecchia maniera, dal camion che apre la manifestazione. Ecco Silvia Spera, segretaria della Flai: “Veniamo dalle grandi lotte contadine e da quelle operaie, con quelle abbiamo costruito la nostra democrazia. Il conflitto è sano, il conflitto è necessario per poter credere e costruire e un futuro migliore. Le leggi si fanno per tutelare i diritti e le persone, non il potere. Il ddl sicurezza protegge solo i potenti, noi siamo dalla parte dei fragili, i deboli, gli sfruttati delle nostre campagne e non abbiamo paura”. Quando si è già fatta sera, dal camion della Rete no ddl si spezzano le catene simboliche che il ‘Decreto Paura’ vorrebbe mettere addosso a ognuno/a di noi.

Accanto a politici, sindacalisti e attivisti, anche attori e artisti come Valerio Mastandrea, Elio Germano, Michele Riondino e Zerocalcare. E’ anche una festa, diciamolo, baciata dal sole dopo giorni di pioggia.

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