Diageo, nuovo sciopero e doppio tavolo al ministero del Lavoro e a quello delle Imprese

I lavoratori dello stabilimento di Santa Vittoria d’Alba, nel Cuneese, tornano ad incrociare le braccia per protestare contro la scelta della multinazionale delle bevande alcoliche di delocalizzare in Nord Europa. A rischio 349 posti di lavoro

Prosegue la lotta di lavoratori e lavoratrici della Diageo, la multinazionale attiva nel settore delle bevande alcoliche che nei mesi scorsi ha comunicato la decisione di trasferire le attività produttive e amministrative nel Nord Europa. Una scelta che metterebbe a rischio 349 posti di lavoro nello stabilimento di Santa Vittoria d’Alba, in provincia di Cuneo, senza considerare le persone impiegate nell’indotto.

Domani, martedì 18 marzo, i lavoratori Diageo incroceranno nuovamente le braccia, otto ore per ogni turno di lavoro. Mentre a Roma sono previsti due tavoli, uno al ministero del Lavoro, dove il confronto si era già aperto, e uno al ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’obiettivo è cercare di avere risposte più puntuali dalla multinazionale sulla chiusura dello stabilimento.

«Sono trascorsi più di tre mesi dalla comunicazione della delocalizzazione nel Nord Europa del processo produttivo ed amministrativo – scrivono le segreterie provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil -. E a oggi continuiamo ad avere risposte incerte sulla salvaguardia occupazionale. Ancora con determinazione ribadiamo la nostra contrarietà a questa decisione, presa per ragioni di profitto e non per una necessità dettata da una crisi aziendale. A farne le spese saranno 349 lavoratori e lavoratrici (215 operai, 113 impiegati, 16 quadri e cinque dirigenti, ndr), ma anche l’intero territorio».

Sempre il 18 marzo si terranno due presidi, uno a Roma con la partecipazione di una cinquantina di lavoratrici e lavoratori, ed il secondo di fronte allo stabilimento Diageo.

«Abbiamo organizzato due presidi – prosegue la nota dei sindacati – per dare voce alle lavoratrici ed ai lavoratori nel ribadire le nostre priorità: continuità produttiva del sito, salvaguardia occupazionale e un piano sociale dignitoso rispondente dei fabbisogni. Il presidio di Santa Vittoria d’Alba è aperto a chiunque voglia dare un segnale di solidarietà, siano essi delegate e delegati di altre realtà lavorative o cittadine e cittadini. È importante esserci per affermare con forza le nostre posizioni, per riconoscere al lavoro la sua dignità e per salvaguardare un territorio».

Articoli correlati

La Flai al ghetto di Ciappe Bianche per consegnare coperte. «Le istituzioni devono intervenire»

Nell'insediamento informale poco fuori Paternò, nel Catanese, vivono in questo momento più di 200 migranti, che lavorano sfruttati negli agrumeti della Piana. Tonino Russo, Flai Cgil Sicilia: «Non è bastata la morte di un bracciante ucciso dal suo caporale per far sì che lo Stato riprendesse il controllo del territorio»

Puglia, siglato un protocollo per contrastare la crisi idrica. Flai: Garantire sicurezza con interventi continuativi

Il documento è stato firmato da Regione, Arif e Consorzio di bonifica Centro Sud. Antonio Ligorio, Flai regionale: «Cambiamento climatico e desertificazione accelerano i loro effetti, per questo è urgente una gestione integrata delle risorse naturali»

Roma, Spiga Food comunica 22 licenziamenti. Flai: Scongiurare il provvedimento

L'azienda che produce basi per pizze e focacce ha dato notizia ieri della decisione, relativa alla sede di Montecompatri. Flai Cgil Roma Sud Pomezia Castelli: «Una scelta che nasce da acquisizioni che vanno alla ricerca del maggior profitto possibile»