A Trasacco una nuova sede Flai per far luccicare l’oro del Fucino 

La sede della Flai Cgil nel centro di Trasacco, nell’aquilano, è un punto di riferimento  per l’intero territorio. Hanno chiesto di farla lì le lavoratrici e i lavoratori, per avere un presidio a poca distanza da dove vivono e hanno un impiego. Dalle richieste di disoccupazione agricola alla dichiarazione dei redditi, passando per tutte le altre incombenze burocratiche, dal permesso di soggiorno alla patente, la Cgil c’è sempre, pronta ad aiutare chi ha reso la zona del Fucino un presidio dell’agroalimentare di qualità. Un porto sicuro anche per i migranti, che sono tanti e che contribuiscono con le loro quotidiane fatiche a rendere la terra del lupo marsiocano un’eccellenza del settore primario. “Sono stati fra i primi a chieder che ci fosse una sede della Flai qui a Trasacco”, racconta Luigi Antonetti, segretario della Flai dell’Aquila. “Questa è la dimostrazione concreta di uno stare insieme, di una condivisione che ci rende più forti, unico efficace antidoto di fronte a chi vuole approfittarsi dei più deboli, in condizione di bisogno, in fughe da guerre, carestie, violenze di ogni genere”, sottolinea Jean René Bilongo, responsabile immigrazione Flai Cgil nazionale. Francesco Marelli, segretario generale della Camera del lavoro, ribadisce l’importanza di una sede in questo territorio, nel centro di Trasacco. Nadia Rossi, segretaria Flai Abruzzo, raconta che nelle assemblee con i braccianti agricoli nei vari paesi che circondano il Fucino è emerso il tema dello sfruttamento come regola. Il cosiddetto caporale di turno stabilisce differenze di paga oraria fra lavoratori che pure svolgo la stessa mansione nei campi, l’uno al fianco dell’altro, facendo dei profitti sulla loro fatica, e se qualcuno si ribella corre il rischio di non lavorare più. Lidia De Simone, delle Caritas di Avezzano, Emanuele Ciaccia, Confindustria L’Aquila, e Mohammed El Rhauate, segreteria Flai l’Aquila danno voce a un diverso modo di produrre possibile, nel rispetto di tutele e diritti. Il cosiddetto lavoro grigio (lavoro a cottimo fuori busta, che toglie occupazione regolare a chi rimane a casa), che molte lavoratrici e lavoratori sono costretti a svolgere per arrivare a un salario più dignitoso, è un’autentica piaga. L’inaugurazione della sede è l’occasione per un brindisi collettivo sulle note di Bandiera rossa, con tanto di squisite specialità del luogo e la voglia di stare insieme. Si scopre la targa dove sono elencate tutte le attività che la Flai e la Cgil mettono a disposizione di chi vive e lavora qui. L’oro del Fucino deve luccicare.

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