Su calamità naturali e pesca la finanziaria non dà risposte

La manovra di bilancio varata dal governo Meloni è una manovra sbagliata, che non dà risposte alle lavoratrici e ai lavoratori. I dipendenti e pensionati pagheranno, a causa del drenaggio fiscale, un maggior gettito Irpef di ben 17 miliardi di euro, il sistema fiscale peggiorerà le condizioni dei lavoratori e lavoratrici dipendenti mentre alle imprese, che hanno aumentato a dismisura i profitti, si continuano ad abbassare le imposte, si attuano condoni e concordati che favoriscono gli evasori fiscali. Dal governo Meloni arrivano scelte pesanti che indirizzano il nostro Paese verso scenari di recessione e austerity che pagheranno soprattutto lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati. Sulla previdenza si conferma la volontà di fare cassa con le pensioni e la volontà di irrigidire le poche flessibilità.

Le risorse stanziate sugli ammortizzatori sociali esistenti sono insufficienti per far fronte alla situazione di crisi industriale del nostro sistema produttivo che registra in tutti i settori, tranne quello agroindustriale, un segno negativo con riflessi importanti sulla tenuta produttiva e occupazionale del prossimo futuro. Le risorse stanziate (30 milioni di euro) per riconoscere un’indennità omnicomprensiva ai lavoratori dipendenti delle imprese adibite alla pesca marittima per coprire i dipendenti in caso di arresto temporaneo sono uno strumento non strutturale che si rinnova di anno in anno, da molto tempo come organizzazioni sindacali stiamo chiedendo il riconoscimento della Cisoa e ad oggi non abbiamo avuto risposta. Così come non è previsto un ammortizzatore strutturale per far fronte alle situazioni di calamità naturali che così frequentemente ormai mettono in ginocchio il settore agricolo.

Silvia Spera
segretaria nazionale Flai Cgil

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