Fai, Flai, Uila Pesca. SOS pesca Mediterranea, la Commissione Ue preservi le comunità costiere

Le parti sociali europee della pesca, il sindacato dei lavoratori Etf e le organizzazioni armatoriali Europeche e cooperative Copa-Cogeca, hanno approvato il 2 febbraio a Bruxelles, nel corso della riunione del dialogo sociale, una risoluzione congiunta sulla situazione della pesca nel Mediterraneo nella quale viene rivolto un appello alla Commissione europea affinché proponga delle misure equilibrate che assicurino un futuro alle risorse ma anche ai pescatori e alle comunità costiere. In particolare, le parti sociali chiedono l’adozione di politiche basate su un’adeguata valutazione dell’impatto socioeconomico e di misure di gestione che i pescatori siano in grado di sopportare. 

Ne danno notizia Fai, Flai e Uila Pesca che hanno partecipato alla riunione del dialogo sociale e hanno contribuito alla definizione della risoluzione. 

Nel comunicato stampa congiunto che annuncia l’approvazione della risoluzione, Etf, Europeche e Copa-Cogeca hanno, inoltre, duramente stigmatizzato l’atteggiamento della DG Mare che non ha partecipato alla sessione di discussione dedicata proprio al tema della situazione della pesca nel Mediterraneo, sottolineando che il comitato del dialogo sociale è un attore chiave del processo legislativo democratico sancito nel Trattato Ue che non può essere trascurato. 

Nella risoluzione approvata, le parti sociali europee ricordano che la pesca è un’attività economica tradizionale sancita dai trattati e che è quindi obbligo delle istituzioni europee sostenerla; sottolineano come, purtroppo, negli ultimi anni, i regolamenti proposti dalla Commissione europea stiano mettendo a rischio la continuazione di questa attività nel Mar Mediterraneo, con un grave impatto sull’economia, sulle comunità costiere locali e sulla coesione sociale.
Trascurando la dimensione sociale della pesca nel Mar Mediterraneo, affermano Etf, Europeche e Copa-Cogeca, la Commissione europea non solo ignora le proprie regole e i propri valori, ma contraddice lo stesso obiettivo di promuovere lo sviluppo delle comunità costiere e di sostenere i pescatori. 

Le parti sociali europee, inoltre, si interrogano sul fatto se la Commissione europea stia utilizzando la Commissione generale della pesca per il Mediterraneo (CGPM) principalmente per eludere le procedure legislative ordinarie dell’UE, by-passando le consultazioni con gli Stati membri e con le parti interessate. 

 

Fai, Flai e Uila Pesca si associano ai giudizi e alle considerazioni espresse nella risoluzione e metteranno in atto tutte le azioni possibili per sensibilizzare le istituzioni nazionali e i parlamentari europei sull’importanza di assicurare un futuro ai pescatori del Mediterraneo. 

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