Incontro Comitato del Dialogo sociale in Agricoltura e assemblea generale Agricoltura Effat

“Promuovere l’immediata applicazione della Condizionalità Sociale e riconoscere un salario adeguato a lavoratrici e lavoratori del settore”

L’aumento dei costi di vita e la forte inflazione obbligano a riflettere sull’andamento degli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori in agricoltura. Il costo del ‘paniere alimentare agricolo’ ha spesso avuto aumenti superiori all’andamento inflattivo generale, definendo un margine importante di guadagno per le aziende. “L’agricoltura sta evolvendo – osserva Andrea Coinu, responsabile politiche internazionali Flai Cgil – c’è sempre più valore aggiunto nelle produzioni e aumenta il valore totale prodotto, serve riconosce ai lavoratori il proprio ruolo in questa filiera e aumentarne gli stipendi.

Serve anzi estendere la protezione sociale nel settore con politiche attive, la condizionalità sociale, in questo senso andrebbe, non solo mai messa in discussione in agricoltura, ma estesa impedendo dinamiche di sfruttamento o non rispetto delle regole a tutte le attività economiche sostenute con finanziamenti dell’Unione Europea, o pubblici in generale”. La sperimentazione in Italia, Francia, Austria e Lussemburgo è un’opportunità per l’intera Unione Europea e l’auspicio è che il nostro paese diventi un punto di riferimento virtuoso nel cogliere le opportunità della condizionalità.

“È un piacere inoltre riconoscere il ruolo del dialogo sociale e delle sue potenzialità – aggiunge Coinu – il documento comune alla Copa-Cogeca, la grande associazione dei datoriali agricoli europei, sugli effetti nel lavoro in agricoltura del riscaldamento globale è fondamentale per il settore e per migliorare le condizioni di lavoro nei campi. Riconoscere che il clima determina condizioni di insostenibilità e aprire una discussione di prospettiva su quale direzione dare ai nuovi modi di lavorare in relazione ai nuovi modelli climatici è fondamentale, cosi come lo è impegnarsi reciprocamente per un’agricoltura sempre meno impattante e sempre più sostenibile per le future generazioni”.

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