A Mondragone il 12 arriva la carovana #stopcaporalato
La prima giornata di iniziative che hanno composto questa edizione 2016 del Premio Jerry Masslo si è svolta a Mondragone, precisamente in località Palazzi Cirio, un agglomerato urbano con tanti palazzoni in condizioni di evidente degrado, fatiscenti ma abitati. In questa zona, infatti, vivono i tanti lavoratori bulgari che lavorano per lo più in agricoltura ed il cui numero nel periodo di picco di presenze può arrivare fino a 2000 persone. In uno spiazzo tra i palazzi, la Flai Cgil ha voluto fare un’assemblea pubblica, moderata da Giuseppe Carotenuto, Segretario Generale Flai Campania, per parlare con i lavoratori, bulgari e rumeni, ma anche italiani, che con grandi difficoltà sono impiegati in agricoltura. L’appuntamento di Mondragone è stato aperto dall’arrivo in città della carovana di camper e pulmini del sindacato di strada della Flai, che partiti da tutta Italia, da luoghi simbolo dello sfruttamento ma anche della lotta contro il caporalato, si sono ritrovati proprio a Mondragone con una carovana che ha voluto urlare con forza il suo Stop caporalato. Dopo l’arrivo dei camper e alla presenza di Ivana Galli, Segretaria generale Flai Cgil, di Susanna Camusso, Segretario generale Cgil, e di Emilia Spurcaciu dell’Inca Romania e Valentina Vasylionova, Vicepresidente del sindacato bulgaro dell’agricoltura, dal palco si è parlato di diritti, contratto, tutele, giusto salario. Per domande ed interventi hanno preso la parola numerosi lavoratori, che dopo una iniziale diffidenza, si sono fatti avanti, chiedendo rispetto e dignità.
I lavoratori hanno partecipato attenti ed interessati, stupiti forse che un luogo dimenticato dalle istituzioni, una sorta di terra di nessuno, zona franca in cui tutto può succedere tra indifferenza ed invisibilità, il sindacato abbia scelto di esserci con una iniziativa importante in un quartiere dove, come diceva un poeta, “il sole del buon Dio non dà i suoi raggi”. Susanna Camusso nel suo intervento ha ricordato l’attività della Flai e la sua azione sul territorio e, intervenendo sul DDL contro il caporalato al momento alla Camera, ha esortato il governo e il parlamento a fare presto. “Sconfiggere la piaga del caporalato é un obiettivo primario della Cgil. A questo fenomeno – ha ricordato Susanna Camusso – sono legate le organizzazioni criminali di mafia, ‘ndrangheta e camorra. Ognuno deve fare la sua parte, anche il Governo. Se ci fossero problemi nel percorso in aula, il governo deve porre la fiducia per fare in modo che si arrivi alla approvazione di uno strumento legislativo che sia in grado di contrastare questa piaga che crea sfruttamento e discriminazioni nel mondo del lavoro ai danni dei soggetti più deboli, immigrati e italiani”.
Anche Ivana Galli ha sottolineato la necessità di fare presto con il DDL, “per dare finalmente uno strumento concreto di lotta ad un fenomeno come quello del caporalato e dello sfruttamento che è indegno per un Paese civile. Sono anni che portiamo avanti questa battaglia in ogni sede, lo facciamo per dare a tutti un lavoro giusto e dignitoso, un lavoro di cui vivere, senza ricatti e soprusi. Masslo, cui è intitolato il nostro premio, lavorava come bracciante nel casertano e fu ucciso dopo essere stato derubato del poco guadagno frutto del suo duro lavoro. Ricordare il suo migrare in Italia e la sua uccisione vuole essere un modo per affrontare anche oggi le problematiche e le criticità dei lavoratori migranti in Italia, occupati in agricoltura, siano essi comunitari o extracomunitari. Come nel 1989, la morte di Jerry Masslo scosse le coscienze e costrinse anche la politica ad agire, oggi, altre morti come quella di Paola Clemente o di Mohammed hanno prodotto atti da parte delle istituzioni, attenzione da parte dei media ed hanno risvegliato anche le coscienze di molti”.
Il 13 omaggio a Jerry Masslo e incontro con gli studenti a Città della scienza
La giornata del 13 è iniziata molto presto: alle 5.00 la Flai, con oltre 100 sindacalisti provenienti da tutta Italia, ha presidiato incroci e piazze tra Mondragone e Villa Literno, dove all’alba si ritrovano lavoratori e lavoratrici per cercare la giornata di lavoro e salire sul pulmino di un caporale. Se tutto va bene si può sperare in 25 euro al giorno per 8 ore di lavoro. In questi appuntamenti i militanti della Flai distribuiscono volantini informativi in diverse lingue con i recapiti delle sedi. In questi momenti di Sindacato di strada, anche in territori difficili controllati dalla criminalità che in qualche modo controlla anche il mercato delle braccia, i lavoratori hanno reazioni positive al contatto con il sindacato che si presenta sotto una veste inedita.
Dal casertano ci si è spostati a Napoli per l’appuntamento del pomeriggio presso Città della scienza, dove Susanna Camusso, Ivana Galli ed il fumettista Don Alemanno sono stati intervistati da ragazzi delle scuole superiori sul tema del Premio: Migrazioni: da cosa si fugge e perché. Nuove e vecchie rotte tra accoglienza, muri e paure.
Un confronto inedito ed interessante sul tema dello sfruttamento, del caporalato e delle migrazioni, nel quale i veri protagonisti sono stati gli studenti delle scuole superiori della Campania, in quindici dal palco hanno preso la parola per le loro domande ai rappresentanti del sindacato e al fumettista Don Alemanno, autore di Jenus, che ha interpretato con i suoi fumetti il tema del caporalato, dell’immigrazione e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. I ragazzi hanno mostrato maturità e preparazione ma anche grande sensibilità nell’affrontare temi come il lavoro sfruttato e la condizione dei migranti nel nostro Paese, scrivendo una pagina fatta più di accoglienza e solidarietà che non di muri e paure. Tante le domande rivolte, poiché alcuni studenti non si sono limitati ad una sola domanda ma hanno approfittato del bel parterre per conoscere le opinioni e l’azione del sindacato. Ivana Galli ha sottolineato come negli ultimi tempi la condizione dei migranti nelle campagne italiane sia sensibilmente peggiorata. “L’alibi della crisi, in questo paese, sta giustificando tutto. Anche l’illegalità e la schiavitù. Noi, come sindacato, ci misuriamo tutti i giorni con questo problema. Per questo proponiamo iniziative come il premio Jerry Masslo. Perché la legalità e la diffusione della legalità, devono servire a rendere i cittadini più consapevoli di quello che sta succedendo”. Il ruolo del sindacato, nella lotta al caporalato, è stato descritto anche da Susanna Camusso, secondo la quale è necessario “rendere più visibili le persone sfruttate”. “Dei migranti – ha detto -, noi sappiamo come arrivano in Italia, grazie alle immagini televisive degli sbarchi. Ma poi non sappiamo nient’altro. Non sappiamo cosa fanno, dove vivono, quali diritti sono loro negati”.
E rispondendo ad una domanda sul rapporto tra migranti ed economia italiana, Susanna Camusso ha sottolineato come gli stranieri, “fanno parte dell’economia di questo paese, e hanno subito la crisi esattamente come gli italiani. Eppure non li vediamo, e continuiamo a far finta che siano qualcosa d’altro, qualcosa di diverso”.
Ivana Galli, sollecitata dalle domande, ha spiegato come “ad esser sfruttati non sono solo gli immigrati, ma anche le donne e i giovani che lavorano negli appalti, così come tutti i soggetti deboli. I caporali in questo paese non agiscono solo nelle campagne, ma anche nelle aziende dove fanno lavorare le persone per pochi spiccioli”. “I caporali – ha continuato la segretaria generale della Flai – sono parassiti che succhiano il sangue delle persone che lavorano, anche se il fenomeno nel tempo si è trasformato. Oggi siamo di fronte a organizzazioni strutturate, molto spesso in mano alle mafie, alla criminalità organizzata. Si tratta di un’economia parallela e malata, che produce un business con parecchi zeri”.
Per arginare tutto ciò, ha concluso Galli, il sindacato deve continuare a lottare per arrivare a delle leggi come quella in discussione alla Camera dei deputati il 17 ottobre. Il testo prevede, tra le altre cose, la confisca dei beni alle aziende colpevoli, l’arresto in flagranza di reato e l’indennizzo alle vittime, il reato di caporalato e di sfruttamento con una rivisitazione dell’articolo 603bis del Codice penale.
14 ottobre a Villa Literno per i vincitori della IV Edizione del Premio
La terza giornata è stata dedicata alla premiazione dei vincitori delle tre sezioni. La premiazione si è svolta a Villa Literno, presso la tensostruttura dell’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci, che come in ogni edizione accoglie il Premio con grande partecipazione ed entusiasmo. Per la Sezione Scuole ha vinto il Trentatreesimo Circolo Didattico Risorgimento di Napoli con Sogni in viaggio; per la Sezione Saggi, Roberto Russo con La domenica di Kasava; per la Sezione tesi di laurea Stefano Fornito con Fare antropologia in contesti di lotta sociale – Analisi di una mobilitazione di braccianti contro lo sfruttamento e il razzismo di Stato. A consegnare i premi, insieme ad Ivana Galli e Pasquale Campanile, Segretario Generale Flai Caserta, sono state Mpho Ndimande, Consigliere Politico Ambasciata del Sud Africa; Fatoumata Bintou Yafa, Segretario Generale aggiunto e Presidente del Comitato donne del Cnts del Senegal e Camilla Bernabei, Segretario Generale Cgil Caserta, le quali hanno seguito per tutti e tre i giorni l’attività della Flai.
Il bilancio positivo di questa edizione dedicata al tema Migrazioni: da cosa si fugge e perché. Nuove e vecchie rotte tra accoglienza, muri e paure, è stato tangibile nell’entusiasmo di tutti partecipanti, nella straordinaria attenzione dei ragazzi delle scuole, che dalle elementari alle superiori, si sono cimentati e confrontati con un tema importante e delicato, dando un contributo fatto di scambi e solidarietà; nella passione con cui tutti coloro che hanno partecipato alle tre giornate hanno vissuto ed interpretato i diversi appuntamenti. Un successo con il quale la Flai ha voluto e vuole rendere omaggio a Jerry Masslo, dalla cui violenta e prematura morte, sono nati i frutti della solidarietà e dell’accoglienza, che devono sempre essere coltivati affinché non si precipiti nella barbarie dell’indifferenza, del razzismo, dell’intolleranza.
Alessandra Valentini