Moria di pesci a Orbetello, Pucillo: “Basta con operazioni spot, è necessario un programma che metta al centro lavoro e ambiente”

La Flai Cgil, con il suo capo dipartimento pesca, Antonio Pucillo, e con il segretario della Flai di Grosseto, Paolo Rossi, incontra i pescatori della Laguna di Orbetello alle prese con una moria di pesci che ha messo in difficoltà un’intera comunità. “Già lo scorso anno in un’iniziativa analoga a quella di oggi avevamo sollevato problemi relativi alla sopravvivenza della Laguna di Orbetello e dei suoi lavoratori – ricorda Pucillo – allora l’emergenza era il granchio blu, infestante e vorace. Oggi i lavoratori sono alle prese con un’altra emergenza, l’ennesima, la moria di pesci per anossia. Due situazioni legate a doppio filo a cambiamenti climatici con cui orami è impossibile non fare i conti, caldo eccessivo ed eccessiva temperatura dell’acqua”. “La preoccupazione dei lavoratori è palpabile – spiega il sindacalista della Flai Cgil – non solo per danni che vanificano anni e anni di lavoro e tutela della risorsa, ma anche e soprattutto perché riportare la Laguna ad essere produttiva comporterà altri anni di sacrifici. A detta loro però ci troviamo di fronte ad una morte annunciata, sottovalutata e poco attenzionata dalla politica nel suo complesso. Molte sono state le promesse fatte in questi anni, ma pochi gli interventi conseguenti”. 

Pucillo registra con favore il tempestivo intervento economico della Regione Toscana: “Ma dobbiamo essere consapevoli che è una goccia di acqua nella Laguna”. La Flai Cgil chiede che “si apra un tavolo di confronto vero con la Regione Toscana e con il governo, perché il tema della sopravvivenza della Laguna di Orbetello va affrontato nel suo complesso. Va salvata la Laguna e bisogna rigenerare un ecosistema che dà lavoro alla cooperativa, ai suoi soci e ai suoi dipendenti, all’indotto ad essa legato, turismo e ristorazione. Serve un progetto strutturato, che salvi la Laguna da questa periodica e inarrestabile condizione di depauperamento. Dobbiamo sostenere i lavoratori per tutto il periodo necessario al ripristino della produzione e dell’attività lavorativa. Basta con operazioni spot, è necessario un progetto che metta al centro lavoro e ambiente, quindi la Laguna e la sua economia”.    

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