Amadori, raggiunta intesa per Avicoop a Monteriggioni. Sindacati, revocato lo sciopero di domani

Raggiunta nella giornata di oggi, presso la regione Toscana, un’intesa tra il gruppo Amadori e le organizzazioni sindacali Fai, Flai e Uila per lo stabilimento Avicoop di Monteriggioni per il quale, nei giorni scorsi, l’azienda aveva annunciato la chiusura e il licenziamento di 200 persone.

L’intesa prevede un percorso di reindustrializzazione a terzi del settore non avicolo e un sostegno economico per ristorare le lavoratrici e i lavoratori.

Alla luce di quanto sottoscritto le segreterie nazionali di Fai-Flai-Uila hanno deciso di revocare lo sciopero, previsto per domani 20 giugno, in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo.

 “Ringraziamo i territori e tutti i lavoratori degli stabilimenti Amadori che si sono mobilitati a favore dei colleghi dimostrando grande solidarietà” dichiarano Fai Flai e Uila. “Continueremo a tenere alta l’attenzione per monitorare la rispondenza degli impegni presi dall’azienda e garantire il rispetto delle tutele alle lavoratrici ed ai lavoratori dello stabilimento di Monteriggioni”.

Articoli correlati

Mantova, 27enne muore schiacciato in un’azienda agricola. I sindacati: La sicurezza non può essere un’opzione

L'incidente è avvenuto stamani, nel piccolo comune di Marcaria. Flai, Fai e Uila: «Non possiamo limitarci al cordoglio e alla denuncia, servono azioni concrete...

A Portomaggiore (Fe) apre lo sportello per il lavoro. Flai: Noi i primi a volerlo, così si combatte il caporalato

Il distaccamento del Centro per l’impiego sarà un punto di riferimento per i lavoratori agricoli del territorio, molti dei quali pakistani e spesso sottoposti a sfruttamento e abusi. Dario Alba, segretario generale Flai Ferrara: «Un risultato che ci rende orgogliosi»

Fasano, operaio di 48 anni muore schiacciato alla Pollipoli. Flai e Cgil: Basta silenzi, ritardi e omissioni sulla sicurezza

Cosimo Demola, sposato, lascia tre figli di 19, 16 e 13 anni. Flai e Cgil Brindisi: «Quante altre vite dovranno essere sacrificate prima che la sicurezza sul lavoro diventi una priorità assoluta?»