Basta morti sul lavoro, basta infortuni, martedì otto ore di sciopero a Brindisi

Sabato scorso la morte di Vincenzo Valente nello stabilimento Srb mentre svolgeva il suo lavoro sul nastro trasportatore dello zucchero grezzo, alle dipendenze della Sedec. Fai, Flai e Uila: “La sicurezza è un imperativo”

Le Federazioni sindacali Fai, Flai e Uila territoriali di Brindisi in uno con le Rsu dello stabilimento Srb di Brindisi hanno deciso di proclamare, per martedì 14 maggio 2024, lo sciopero di tutte le maestranze, per 8 ore per ribadire, la centralità della persona, della sua vita, del lavoro svolto in sicurezza e della tutela della salute.

Lo sciopero per fare memoria attiva della morte di Vincenzo Valente, avvenuta nello stabilimento Srb di Brindisi mentre svolgeva il suo lavoro sul nastro trasportatore dello zucchero grezzo, alle dipendenze della Sedec.

Perché la sua morte non venga dimenticata affinché non ci siano altre vittime innocenti. Perché il lavoro venga svolto in sicurezza e la cultura della prevenzione siano la priorità per le imprese e le istituzioni di questo Paese e di questo territorio. Per ribadire che la persona è più importante del profitto e che la sicurezza sul lavoro, indipendentemente dall’azienda da cui si dipende, non può essere relegata a noiosa e costosa appendice dei costi produttivi.

La persona deve recuperare centralità nel processo lavorativo. Vanno garantire sicurezza ed incolumità, sempre!

Per Fai, Flai e Uila la sicurezza costituisce un imperativo!

Srb deve rispondere alle nostre domande di sicurezza, alla richiesta di coinvolgimento delle Rsu nei processi lavorativi e nella pianificazione delle attività sia dirette ché in appalto.

Si rispettino le Leggi ed i contratti si rendano esigibili gli accordi aziendali, si valorizzi il ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e si colga il valore aggiunto del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori.

L’incremento esponenziale degli infortuni sul lavoro deve costituire monito per tutti perché non ci siano altre famiglie che aspetteranno invano il rientro dal lavoro del proprio caro perché altre persone non vivano la loro esistenza segnati dalle conseguenze di infortuni evitabili.

Per parte nostra oltre al cordoglio ed alla vicinanza alla famiglia del lavoratore ed in attesa di conoscere l’esito delle indagini delle Istituzioni competenti, testimoniamo con lotta e con l’impegno la speranza di costruire un Paese migliore e per un lavoro più sicuro e protetto.

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