Brindisi, salari più alti e maggiori tutele per gli operai agricoli

Sottoscritto il contratto provinciale di lavoro, aumenti del 4% a partire da ottobre 2024 e del 2,5% da gennaio 2025

Nelle difficoltà della xylella, associazioni datoriali e sindacati, dopo 10 mesi di trattative, hanno sottoscritto il contratto provinciale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Brindisi, scaduto il 31 dicembre scorso, con validità fino al 31 dicembre 2027. Il contratto prevede l’incremento della retribuzione dei salari vigenti di una percentuale pari al 6,5 percento (fra le più alte in Italia) da corrispondersi in due trance: la prima del 4% con decorrenza l’1 novembre 2024, la seconda del 2,5% dall’1 gennaio 2025. Un focus viene dedicato all’inclusione, tramite la stampa e distribuzione del contratto in diverse lingue (italiano/francese ed inglese) allo scopo di rendere conosciuti ed esercitabili i diritti da parte di tutte le maestranze italiane, comunitarie ed extracomunitarie. Ad illustrare l’intesa, nel corso di una conferenza stampa presso la Provincia di Brindisi, Adriano Abate (Confagricoltura), Giovanni Ripa (Coldiretti), Giannicola D’Amico (Cia), Luigi Vizzino (Uila), Gabrio Toraldo (Flai Cgil), Alessandro Gesué (Fai Cisl). Importante anche il tema della parità di genere, per promuovere la quale “occorre rendere dirimente  – si legge in una nota congiunta di associazioni e sindacati – il contrasto alle diseguaglianze favorendo e promuovendo la partecipazione femminile nel mercato del lavoro e sottolineando le buone pratiche aziendali enfatizzandole adeguatamente”. Fondamentale anche lil contrasto a lavoro nero ed evasioni ed elusioni contributive, “affermando dinamiche di sviluppo corrette, trasparenti e di sana competitività”. 

Questi, in conclusione, i sette punti qualificanti del contratto: stimolare l’adesione alla Rete nazionale del lavoro agricolo di qualità; sollecitare la sezione territoriale della rete per il lavoro agricolo di qualità di Brindisi nel promuovere iniziative efficaci di contrasto alla intermediazione illegale, al lavoro nero ed alla elusione ed evasione contributiva, mediante piani di vigilanza attiva rivolta alle sacche di reticenza alla legalità e trasparenza; promuovere e realizzare piani di apprendimento linguistico e di formazione mirata; attivare corsi per Responsabile dei Lavoratori per la sicurezza. E poi: promuovere azioni positive sulle questioni del trasporto e delle politiche abitative valorizzando e qualificando il lavoro del tavolo permanente Prefettizio per il contrasto al caporalato; implementare le misure di sostegno integrativo ai lavoratori garantendo la tutela con misure che sappiano colmare le lacune della previdenza e della sanità pubblica e della previdenza integrativa nazionale; sperimentare, ove possibile, l’introduzione di pratiche di contrattazione aziendale finalizzate alla gratificazione dell’impegno lavorativo in situazioni di comprovata crescita economica.

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