Caporalato nelle campagne del lodigiano, Flai e Cgil: “In campo al fianco dei lavoratori”

Braccianti costretti a turni massacranti da 500 ore al mese. Dormivano nei campi. Interdetto un imprenditore, dal 2017 al 2023 avrebbe sfruttato oltre mille lavoratori: né permessi né riposi. Contestata un’evasione fiscale di 3 milioni

La Flai Cgil e la Cgil di Lodi hanno appreso la notizia che, partendo da una segnalazione dell’Inps, è in corso un’indagine della Guardia di finanza che ha fatto emergere sul nostro territorio una situazione di sfruttamento dei lavoratori nel settore dell’agricoltura, annessa ad un’evasione fiscale e contributiva importante. Mille braccianti costretti a star chini sui campi dall’alba a dopo il calar del sole – in estate fino a 17 ore al giorno – e per dormire una branda in un capanno. “Al momento non abbiamo ulteriori informazioni riguardo all’azienda coinvolta”, precisa il sindacato. Peraltro la Flai Cgil da tempo denuncia che la pratica del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori, in particolare dei lavoratori migranti, non è più una piaga solo di alcune regioni del sud ma è ormai diffusa anche in Lombardia. È quindi necessario adottare misure incisive per combattere questo fenomeno, e vanno applicate sanzioni severe contro le aziende che sfruttano lavoratori in nero e sottopagati. Per contrastare questa autentica piaga occorre prima tra tutte la creazione, nella nostra provincia, della Rete dal lavoro agricolo di qualità, come previsto  dalla legge 199 del 2016.

La Flai Cgil è impegnata in gran parte del nostro paese con campagne informative rivolte ai lavoratori, per sensibilizzarli sui loro diritti e verificare le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti. “Sarà prioritario portare informazione e sostegno ai lavoratori migranti per sconfiggere la paura e il silenzio che spesso circondano queste situazioni di sfruttamento. La nostra presenza fornirà un supporto alla lotta contro questo fenomeno e offrirà assistenza ai lavoratori sfruttati. Chiederemo all’ente bilaterale territoriale di incentivare maggiormente la formazione professionale e l’integrazione dei lavoratori migranti nel mercato del lavoro legale, investendo in programmi di formazione per aiutare i lavoratori a migliorare le proprie competenze e quindi occupazione in contesti dignitosi”.

La Flai Cgil fin d’ora mette a disposizione di tutti i lavoratori coinvolti un supporto contrattuale e legale per far riconoscere nelle sedi opportune quanto loro dovuto. “Condannare il caporalato per noi è un passo fondamentale per promuovere la giustizia sociale e il rispetto dei diritti dei lavoratori, e continueremo in questa lotta per far emergere queste situazioni di sfruttamento”.

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