Caserta, Flai davanti allo stabilimento di Acqua Lete per chiedere rispetto 

A Caserta il presidio della Flai Cgil e della Cgil davanti allo stabilimento di Acqua Lete a Pratella, per chiedere il rispetto delle relazioni sindacali, delle ferie e degli straordinari. “I profitti aziendali dovrebbero avere ricadute positive anche sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Non avere mai la possibilità di portare al mare la propria famiglia, di programmare una vacanza, vivere costantemente con la spada di Damocle della reperibilità – racconta mentre partecipa alla protesta Andrea Mazzarella, Rsa della Flai Cgil – non permette di avere alcuna certezza sui tempi di vita, impedisce di organizzare i propri impegni extra lavorativi. Anche per questo abbiamo scioperato. Non possiamo accettare che ogni cosa possa essere sacrificata sull’altare del profitto aziendale. La ricchezza va redistribuita, anche sotto forma di benessere dei lavoratori”. Al presidio partecipano anche il segretario generale regionale della Flai Cgil, Igor Prata, la segretaria Cgil Caserta, Lella Messina, la Flai Napoli – Campania e la senatrice del Partito Democratico Susanna Camusso, che proprio nelle scorse settimane aveva interrogato il governo su quanto da tempo denuncia il sindacato: dal blocco delle ferie dal 15 giugno al 15 agosto, all’uso del lavoro straordinario oltre il limite consentito dal contratto collettivo nazionale di riferimento.

La battaglia non si ferma e proseguirà fin quando la Sgam non darà risposte concrete alle tante sollecitazioni di questi mesi. “Riteniamo che la corsa al massimo profitto non deve ledere la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire da una organizzazione del lavoro seria che nasca da buone relazioni sindacali  – spiega Tammaro Della Corte, segretario generale Flai Caserta – Lo stiamo chiedendo da tempo senza il minimo riscontro, e da una azienda leader del settore con partnership nazionali di altissimo livello, ci saremmo aspettati atteggiamenti differenti. Non ci fermeremo, questa battaglia continuerà fino a quando verranno stabilite condizioni dignitose per i lavoratori”.

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