Consorzio di bonifica del Gargano da Foggia a Cagnano Varano, Flai Cgil: “Lavoratori danneggiati, valutiamo ricorso ex articolo 28”

Dopo il tentativo fallito miseramente del consorzio di bonifica Montana del Gargano di Foggia di costituire una società in house, della quale non se ne comprende ancora oggi il vero obiettivo, la storia si ripete con l’annuncio del trasferimento dei locali della sede operativa del medesimo consorzio dal capoluogo dauno al comune di Cagnano Varano. “Abbiamo appreso questa notizia durante il comizio che il sindaco dello stesso comune di Cagnano Varano ha tenuto domenica 14 luglio in piazza Sanzone. Una notizia che per certi versi ci sconcerta. Ascoltare il primo cittadino cagnanese che comunica la messa a disposizione di locali idonei per espletare le funzioni dell’ente, enfatizzandone il trasferimento da Foggia a Cagnano, tutto a vantaggio della collettività e per coloro che avranno bisogno di accedere ai servizi consortili, ci lascia davvero attoniti”, commenta Antonio Gagliardi, segretario generale della Flai Cgil Puglia, la categoria della Cgil che rappresenta anche i lavoratori dei consorzi di bonifica e del miglioramento fondiario.

Il consorzio Montana del Gargano espleta i servizi consortili per i comuni, oltre a quello di Cagnano Varano, di Carpino, Ischitella, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano e Viste.

“Innanzitutto, non ne comprendiamo l’utilità – continua Gagliardi – basta osservare i comuni serviti dall’ente per comprendere l’irrazionalità dell’idea del trasferimento e, soprattutto, non c’è stato alcun confronto sindacale utile ad affrontare l’implicazione che tale decisione comporterebbe con lo spostamento del personale, che si vedrebbe costretto ad affrontare ulteriori difficoltà logistico-lavorative. Su tale aspetto, stiamo valutando se attivare l’articolo 28 per condotta antisindacale”.

Intanto, la Flai di Foggia, con il segretario generale Giovanni Tarantella, ricorda che numerose sono state le contestazioni mosse nei confronti dell’amministrazione e della dirigenza rispetto alle scelte che il consorzio sta adottando: “Troppe volte siamo stati costretti a contestare delibere, incarichi e – non di meno – svilimento del ruolo dei responsabili degli uffici, fino a giungere alla dichiarazione dello stato di agitazione dei lavoratori. Siamo particolarmente preoccupati rispetto alla mission e alla capacità – più che mai ridotta – del consorzio di strutturare progettualità utile al territorio, alla sua salvaguardia, nonché alla tutela della risorsa idrica, ma anche come offerta di servizi per l’agricoltura, asset fondamentale sul piano economico e sociale del territorio di Capitanata”.

“Abbiamo aperto una interlocuzione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia – conclude Gagliardi – affinché si faccia luce su quali siano le scelte strategiche del consorzio; così come abbiamo richiesto un’audizione in IV Commissione consiliare della Regione per ascoltare direttamente dagli attori istituzionali quali scelte si intendono prendere, quali ricadute occupazionali bisognerà affrontare se questa idea, a nostro avviso scellerata, prenderà corpo. Gradiremmo chiarezza da parte di tutti: in caso contrario continueremo con la mobilitazione”.

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