Consorzio di bonifica L’Aquila, Flai ottiene vertice in Prefettura. “Gestione padronale del personale”

Antonetti: “A seguito della nostra protesta quattro lavoratori avventizi sono stati sospesi, ne chiederemo l’immediata reintegra in servizio, con il recupero anche delle giornate perse”

Parla di “gestione padronale” del personale addetto del Consorzio di Bonifica Aterno e Sagittario il segretario generale Flai Cgil, Luigi Antonetti. La Federazione Sindacale aquilana, tramite una nota stampa, esprime la propria preoccupazione per la gestione del personale ed in modo particolare dei lavoratori avventizi.

La preoccupazione deriva dagli incontri tra il sindacato e i rappresentanti del consorzio di Bonifica, relativi all’aumento del rimborso carburante, alla sicurezza e prevenzione sul lavoro, agli orari di lavoro, per garantire attraverso la turnazione la non esposizione ai picchi di calore.

“Lo stesso Consorzio – scrive Antonetti – non ha voluto accogliere le nostre richieste per tutelare i lavoratori. Abbiamo ricevuto solo ‘no’ da parte del rappresentante del Consorzio, motivati con la mancanza fondi stanziati in bilancio. La trattativa si è chiusa senza accordo. Nella giornata del 31 luglio ci siamo visti costretti, nostro malgrado, a chiedere un incontro urgente al Prefetto dell’Aquila, allo scopo di poter rappresentare le istanze dei lavoratori interessati, attivando, pertanto, la procedura di raffreddamento per il diritto allo sciopero”.

“Non è più ammissibile – prosegue il segretario della Flai – che i lavoratori siano obbligati ad utilizzare la propria autovettura affinché venga garantito un servizio pubblico ed essenziale, anche in considerazione del fatto che agli stessi viene riconosciuto un misero rimborso di 5,00 euro al giorno, che a conti fatti basterebbero solo per 2,5 litri di carburante, utile a percorrere circa 30 km, che in sostanza vuol dire neanche la metà del servizio da espletare. Possiamo tranquillamente affermare che i lavoratori a proprie spese garantiscono la continuità del servizio. Oltre a ciò si aggiunga anche la problematica della sicurezza sul lavoro, che non è data solo dalle alte temperature a cui i lavoratori erano esposti, ma anche dal fatto che all’interno delle autovetture di proprietà degli stessi, con cui sono obbligati a prestare il servizio, siano trasportati gli attrezzi di lavoro da utilizzare, oltre che al carburante per i taglia-erbe. A seguito della nostra richiesta di convocazione in Prefettura, dopo nemmeno un paio d’ore, 4 lavoratori avventizi sono stati contattati dal loro capo squadra, che ha intimato loro di non presentarsi più a lavoro dal giorno successivo, in quanto sospesi, senza alcuna motivazione e comunicazione preventiva”.

“A seguito dell’attivazione della procedura di raffreddamento, il Prefetto dell’Aquila ha convocato l’incontro di rito. In quella occasione la Cgil – fa sapere Antonetti – chiederà oltre a quanto contenuto nella lettera di avvio della procedura di raffreddamento, anche di illustrare le motivazioni della sospensione dal lavoro dei 4 lavoratori, esigendone la immediata reintegra in servizio, con il recupero anche delle giornate perse”.

“Facciamo presente che ad oggi su 17 lavoratori avventizi, 13 sono in forma sperimentale fino al 18 agosto, e 4 riamasti avventizi, visto che il ruolo di questi ultimi era di garantire la manutenzione, ad oggi rimasta sguarnita”.

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