Flai Cgil Roma e Lazio: “Bene sequestro azienda agricola nel viterbese, ma necessario prevenire”

Caporalato e sfruttamento fenomeni ormai strutturali che alimentano un sistema che lucra e cerca il massimo guadagno dalle braccia di chi lavora

“Bene l’operazione di questa mattina dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Viterbo, che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del Gip di sequestro preventivo di una nota azienda agricola del capoluogo. Le condizioni di lavoro sfruttato e sottopagato che denunciamo da tempo coinvolgono tutto il Lazio, anche zone con una agricoltura di eccellenza come il viterbese, serve prevenzione”. Lo dichiara in una nota Stefano Morea, segretario generale Flai Cgil Roma e Lazio.

“Turni di lavoro estenuanti, paghe in nero, contratti non applicati questa è la drammatica realtà vissuta da troppi lavoratori: la fotografia di quello sfruttamento e caporalato che se in parte viene arginato con azioni di controllo e repressive, dall’altra non viene aggredito con una azione preventiva. La Legge 199/2016 c’è e va applicata in tutte le sue parti, così da essere realmente efficace; per questo fa ancora più rabbia registrare e contrastare quotidianamente la negazione dei diritti di lavoratori e lavoratrici che dovrebbero essere preventivamente tutelati da leggi esistenti. In questi anni di Sindacato di strada, proprio in queste vie del viterbese dove oggi si è consumata l’operazione delle forze dell’ordine, siamo stati aggrediti e minacciati mentre distribuivano materiale informativo ai lavoratori che si recavano nei campi: era evidente che non dovevamo vedere, non dovevamo lasciare i nostri contatti, non dovevamo informare quali fossero paghe e diritti!

Abbiamo denunciato e abbiamo proseguito il nostro lavoro al fianco di chi spesso non ha voce, come Naceur morto di caldo e di fatica nel 2023. Oggi il sequestro preventivo di una azienda agricola se da un lato ci dà ragione, dall’altro evidenzia quanto ci sia ancora da fare, anche da parte delle istituzioni, in termini di prevenzione a reale tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Presidio del territorio per noi significa presenza costante tra i lavoratori, dove vivono, dove si ritrovano; significa abbattere le barriere linguistiche, gli steccati dei pregiudizi e della discriminazione; presidio del territorio è informazione e denuncia per poter sconfiggere all’origine i fenomeni del caporalato e dello sfruttamento. Fenomeni ormai strutturali che alimentano un sistema che lucra e cerca il massimo guadagno dalle braccia di chi lavora”.

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