Fortes Baldichieri, in 106 rischiano di perdere il lavoro

Flai Cgil: “L’azienda vuole fare pagare ai lavoratori il rifiuto di accettare scelte che li vedrebbero mortificati”

“Chiediamo un giusto contratto e ci rispondono con il licenziamento! Ancora una volta la Fortes ci sorprende in negativo”, la Flai Cgil di Asti rende nota l’apertura della procedura di licenziamento collettivo da parte dell’azienda di Baldichieri specializzata nella lavorazione delle carni per 106 lavoratori. “Dopo le richieste fatte all’azienda alla fine di luglio di vedere applicato il giusto contratto per chi macella, con le conseguenti iniziative di sciopero all’unanimità dei lavoratori di inizio agosto a sostegno di questa posizione, l’azienda in risposta ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 106 lavoratori (i restanti sono a tempo determinato e scadranno naturalmente il 31 agosto), inviata con una comunicazione mandata a tarda sera venerdì 25 agosto, la quale darà il via ad una fase di consultazione sindacale obbligatoria di poco più di 2 mesi”. La Flai non ha dubbi: “Il nodo rimane lo stesso, con l’aggravante che l’azienda vuole far ‘pagare’ ai lavoratori il loro rifiuto ad accettare delle scelte che li vedrebbero nuovamente mortificati nei trattamenti economici e normativi di un contratto che non gli appartiene (quello agricolo) solo ed esclusivamente per il profitto della società acquirente.

I lavoratori chiedono che venga riconosciuta la professionalità acquisita negli anni con l’applicazione del contratto nazionale dell’agroindustria, dato che macellano 200 maiali all’ora servendo clienti del calibro di Esselunga, Bennet, Raspini, Beretta, Borgo Dora e Tre Valli, solo per citarne alcuni. Ma piuttosto che trovare un percorso condiviso con l’organizzazione sindacale che li rappresenta, l’azienda decide di metterli di fronte alla scelta di accettare il contratto da agricoltori o di essere licenziati!

Riteniamo questo atteggiamento gravissimo e immorale, anche perchè l’attività non si fermerà, i contratti con i clienti continuano e non sappiamo chi prenderà il loro posto o in quali altri macelli verranno spostate queste commesse.

La volontà dei lavoratori è quella di riprendere il proprio lavoro, senza però vedere calpestata la propria dignità!

La Flai Cgil starà al loro fianco ed insieme ai lavoratori “decideremo il percorso da intraprendere per vedersi riconosciuto un trattamento che in un “mondo normale” dovrebbe essere un minimo diritto acquisito ed invece si trovano a doverlo rivendicare come una presunta “pretesa” nei confronti di chi vuole guadagnare sulle loro spalle e sulla loro fatica”.

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