Mattei, Flai Veneto: Mentre Coldiretti celebra il made in Italy, 68mila lavoratori hanno il contratto provinciale scaduto

“Mentre in questi giorni Coldiretti si prepara a celebrare in pompa magna la qualità e le eccellenze del Made in Italy con il ‘Villaggio’ allestito a Venezia, in Veneto ci sono ben 68.000 lavoratori con il contratto collettivo provinciale scaduto, il cui rinnovo viene ritardato anche da Coldiretti”. La denuncia è in una nota della Flai Cgil Veneto.

“Per noi la qualità passa per prima cosa dai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno portano nelle nostre tavole i cosiddetti prodotti di eccellenza italiani – dichiara Giosuè Mattei, segretario generale Flai Cgil Veneto -. A distanza di sette mesi dalla presentazione delle nostre rivendicazioni contrattuali, non si è ancora giunti a conclusione del negoziato. Come sindacato denunciamo forti resistenze da parte delle associazioni datoriali, Coldiretti compresa, nel riconoscere ai lavoratori agricoli aumenti salariali dignitosi e maggiori tutele contrattuali”.

“Considerate le problematiche del settore relative al reperimento della manodopera – prosegue Mattei – come intendono i datori di lavoro rendere attrattivo il settore se non con salari adeguati al costo della vita e proporzionati alla fatica che migliaia di lavoratori e lavoratrici fanno quotidianamente? Inoltre, c’è il tema gravissimo che riguarda gli appalti delle lavorazioni agricole a cooperative spurie o a società di servizi che alimentano sfruttamento, lavoro nero, caporalato, intermediazione illecita di manodopera. E infine, quello tragicamente attuale che riguarda la sicurezza sul lavoro, anche questo senza risposta”.

“Noi – chiosa il segretario generale del Veneto – crediamo fermamente che la soluzione sia nei rinnovi dei Contratti provinciali di lavoro e nella piena applicazione della legge 199/2016 attraverso Rete del Lavoro Agricolo di qualità, rete di cui fanno parte solo 299 imprese venete sulle 59.000 attive in regione”.

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