Modena, intesa per contratti omogenei e sicurezza lavoratori Opas di Migliarina

Flai: “Stesso contratto, quello dell’industria alimentare, per tutti i dipendenti del macello”

Rendere i contratti dei lavoratori maggiormente omogenei: stessi diritti e stessi trattamenti economici. Ma anche coinvolgimento delle società appaltatrici, tutela delle attività sindacali, collaborazione per migliorare sicurezza e salute, mensa per operai diretti ed esterni, alfabetizzazione degli operai di nazionalità diverse. Questi gli obiettivi alla base del protocollo d’intesa che è stato firmato ieri mattina in Municipio a Carpi, nel modenese, tra la Opas di Migliarina, le organizzazioni sindacali nazionali Cgil e Cisl e le società appaltatrici, al fine di salvaguardare la qualità del lavoro nello stabilimento di via Guastalla.

“Questa firma – afferma il sindaco Riccardo Righi – va a suggellare un, non scontato, documento frutto di un lungo percorso tra azienda e sindacati confederali, e capace di tenere insieme equilibrio aziendale e qualità del lavoro e dei lavoratori stessi”. Come ha poi ribadito anche Valerio Pozzi, Ad e direttore della cooperativa Opas, il più grande macello di suini italiano, “questo protocollo giunge in un momento assai critico. La peste suina africana mina la filiera, sottrae materia prima da macellare e pertanto garantire la continuità aziendale è una sfida. Il nostro obiettivo è quello di salvaguardare i nostri allevatori così come tutti coloro che lavorano in azienda, anche in considerazione dell’indotto che generiamo, come macello più grande d’Italia. Opas è fatta di persone, oltre 500, e noi abbiamo un dovere sociale verso di loro e la città. Questo documento rappresenta solo l’inizio, abbiamo l’ambizione di diventare, anche col sostegno delle istituzioni, un modello virtuoso a livello nazionale”.

Soddisfazione espressa anche dai sindacati. “Un primo passo cui seguirà un secondo livello di contrattazione con le singole realtà operanti all’interno dello stabilimento di Migliarina, per rendere i contratti dei lavoratori che convivono sotto lo stesso tetto maggiormente omogenei – spiega Monia Auricchio, segretaria Flai Cgil Modena – per internalizzare le attività attualmente in appalto e applicare alla stragrande maggioranza dei dipendenti il contratto dell’Industria alimentare. Il lavoro nei macelli è gravoso e usurante, salvaguardare la salute dei lavoratori è fondamentale”. “Non avere tante realtà differenti in un unico sito bensì una sola: questo è un obiettivo che condividiamo con forza”, conclude l’assessore al Lavoro Tamara Calzolari.

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