Stallo nel rinnovo dei contratti provinciali agricoli in Veneto. Fai, Flai e Uila: Pronti alla mobilitazione

Dopo diversi incontri di trattativa, la situazione resta bloccata e la distanza tra le parti ancora troppo ampia. Sull’aspetto salariale ma anche sulla parte normativa. Il settore nella regione occupa 68 mila lavoratori

C’è aria di forte preoccupazione in Veneto tra le organizzazioni sindacali del settore agroalimentare per l’andamento delle trattative per i rinnovi dei contratti collettivi provinciali di lavoro del settore agricolo, in tutte le sette provincie della regione.

Le strutture regionali di Fai, Flai e Uila hanno riunito il gruppo dirigente sindacale per fare il punto della situazione a sei mesi dalla scadenza dei contratti precedenti e dopo i diversi incontri svolti nei tavoli provinciali.

“Il filo conduttore che sta caratterizzando tutti i tavoli aperti – denunciano Andrea Zanin (Fai Cisl), Giosuè Mattei (Flai Cgil) e Giuseppe Bozzini (Uila Uil) in una nota unitaria – è la scarsa volontà delle controparti di Confagricoltura, Cia, Coldiretti, di entrare nel merito delle questioni specifiche e delle criticità che stanno caratterizzando il settore agricolo in Veneto. Ovvero la scarsa attrattività del settore, la difficoltà nel reperire la manodopera, gli appalti verso le cosiddette cooperative senza terra e lo sfruttamento lavorativo in tutte le sue declinazioni, il tema del Rappresentante territoriale dei lavoratori per la sicurezza e il tema importantissimo del salario. Su questo punto, ovvero il salario, ci stiamo trovando al tavolo controproposte largamente insufficienti da parte delle Associazioni datoriali a fronte di una inflazione reale ancora a livelli insostenibili e con indice Ipca (indice prezzi al consumo) al 6.9%. Nelle settimane scorse abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con i tre presidenti regionali delle Associazioni datoriali, al fine di dirimere queste ed altre questioni e tentare di condividere da entrambe le parti del tavolo strategie e priorità partendo dal lavoro e dai lavoratori, che sono la colonna portante di questa economia, per ridare attrattività al lavoro agricolo attraverso la giusta retribuzione e un ammodernamento del sistema bilaterale, che assumerebbe una centralità fondamentale sulla formazione, sulla sicurezza e sul monitoraggio del mercato del lavoro. Ma oltre alle dichiarazioni di intenti, oggi sui tavoli negoziali non stiamo riscontrando nessuna consequenzialità”

“Ci stiamo avvicinando velocemente alla stagione di raccolta ortofrutticola e vitivinicola – proseguono i tre segretari – e tutte queste questioni restano ancora sul tavolo senza riscontrare la volontà di misurarsi concretamente con questi problemi. Il settore in Veneto coinvolge complessivamente circa 68mila lavoratori e lavoratrici tra stagionali e tempi indeterminati che aspettano il rinnovo del contratto collettivo di lavoro”.

“Nei prossimi giorni sono calendarizzati ulteriori incontri tra le parti provinciali – previsti tra la fine di giugno e l’inizio di luglio – durante i quali auspichiamo un’accelerata al negoziato e quindi una risoluzione positiva della trattativa con la firma ai vari rinnovi dei contratti provinciali. In assenza di questa condizione – chiosano Zanin, Mattei e Bozzini – le strutture provinciali di Fai, Flai e Uila hanno dato mandato alle segreterie regionali di indire e coordinare una fase di mobilitazione articolata sul territorio, che vedrà la partecipazione in solidarietà all’anello più debole della filiera, ovvero i lavoratori agricoli, anche i lavoratori della trasformazione e dell’industria alimentare, per ridare centralità al settore, e per la giusta dignità, tutela e salario a tutti i lavoratori e lavoratrici agricoli del Veneto”.

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