Trento, alle Cantine Ferrari raggiunta l’intesa per il premio di risultato da 1.500 euro

L’accordo sottoscritto da azienda e sindacato «rappresenta il risultato di una trattativa lunga quasi un anno e mezzo», spiegano i sindacalisti della Flai Cgil del Trentino

Flai Cgil e Cantine Ferrari, azienda vitivinicola di Trento nota per la produzione di spumante metodo classico e aderente al consorzio Trentodoc, hanno firmato un’intesa per il premio di risultato. Il bonus, per i 73 operai coinvolti, potrà arrivare fino a 1.500 euro l’anno. «L’accordo – spiegano la segretaria generale Elisa Cattani assieme ai funzionari di categoria Juri Frapporti e Michela Lorenzini – rappresenta il risultato di una trattativa lunga quasi un anno e mezzo e durante la quale, a dicembre scorso, si erano anche svolte le elezioni della Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) che avevano visto ampio successo della Flai con l’elezione di 4 rappresentanti su 4».

Il premio, che gode di una tassazione agevolata, rappresenta quasi una mensilità aggiuntiva e verrà erogato tenendo conto di quattro indicatori: vendite, sboccatura, “tirage” (una delle fasi di lavorazione assieme alla sboccatura) e riduzione del numero di reclami. Si tratta, di fatto, di premiare fattori di qualità, redditività ed efficienza organizzativa. «Rispetto al passato – commenta Elisa Cattani – sono stati concordati indicatori molto più obiettivi e oggettivi per la realtà produttiva. Il percorso ha visto un grande coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori. L’impianto del precedente accordo ne è risultato completamente rivisto.»

La rinnovata intesa, come del resto il percorso di trattativa che la ha preceduta, ribadisce l’importanza del metodo partecipativo e del confronto tra azienda e lavoratori; sottolinea inoltre il percorso di corresponsabilizzazione su programmi e obiettivi da perseguire. «Questa firma – spiega ancora la segretaria della Flai del Trentino – è espressione del lungo lavoro svolto, della qualità delle relazioni industriali esistenti, ma soprattutto della compattezza del gruppo di lavoratrici e lavoratori».

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