Xylella in Puglia, Flai Cgil: “Difenderemo l’occupazione e il futuro dei lavoratori”

Toraldo: “Non possiamo permettere che il nostro patrimonio agricolo e lavorativo vada perduto, è necessario un intervento immediato per salvare il futuro del settore”

La Xylella non è solo una malattia che ha devastato milioni di ulivi, ma è diventata una vera emergenza economica e sociale che sta distruggendo il lavoro nelle campagne pugliesi. La Flai Cgil di Brindisi lancia un grido d’allarme chiaro e deciso: “Il tempo delle mezze misure è finito, serve un cambio di passo radicale e serve ora”.

Oltre 21 milioni di ulivi sono stati distrutti dalla Xylella in Puglia, con un impatto devastante sulla produzione e sui posti di lavoro. Solo nella provincia di Brindisi e nel Salento, la produzione di olio d’oliva è crollata del 70%, un dato che fotografa una situazione drammatica per l’intera filiera agricola. “Questa crisi ha ridotto drasticamente la forza lavoro – sottolinea Gabrio Toraldo, segretario generale Flai Cgil Brindisi – migliaia di braccianti sono rimasti senza occupazione, e si stima che oltre 5.000 posti di lavoro siano andati perduti in tutta la regione. Le giornate lavorative sono crollate, portando con sé l’incertezza economica e sociale per centinaia di famiglie”.

La situazione è aggravata dall’aumento dei costi di produzione dell’olio e dalla concorrenza dell’olio importato dai mercati esteri, spesso venduto a prezzi molto più bassi. “È una competizione impari che penalizza ulteriormente i nostri produttori e distrugge le speranze di una ripresa stabile del settore – spiega il segretario della Flai Cgil – Le nostre terre sono state abbandonate e i nostri lavoratori stanno pagando il prezzo più alto per questa catastrofe. L’attuale piano di ripresa del settore olivicolo, basato sulla piantagione di nuove varietà di ulivi resistenti alla Xylella, è un’iniziativa positiva ma insufficiente. Queste nuove varietà richiedono molta più acqua rispetto agli ulivi secolari tipici del Salento. In una regione già colpita dalla scarsità d’acqua e dalla crescente siccità, alimentata dall’innalzamento delle temperature globali, continuare su questa strada senza un piano idrico adeguato significa condannare il settore a un futuro di incertezza e fallimenti. Non possiamo permetterci di passare da una crisi alla prossima, senza una visione di lungo termine”.

La piaga della Xylella ha anche spinto molti agricoltori a cercare soluzioni autonome, come il tentativo di recuperare gli ulivi secolari attraverso i polloni che rinascono dalle radici dei tronchi colpiti. Tuttavia, queste iniziative, sebbene encomiabili, restano prive del supporto scientifico necessario. 

La Flai Cgil Brindisi, chiede investimenti immediati nella ricerca scientifica anche attraverso una programmazione europea della Politica Agricola Comune (Pac) per sostenere il recupero degli ulivi secolari, un patrimonio non solo economico ma anche culturale e identitario per la nostra regione. Non possiamo permetterci di perdere ciò che rappresenta la storia e l’anima delle nostre comunità.

“Facciamo appello alle istituzioni regionali e nazionali: servono azioni immediate e coordinate. Non possiamo più permettere ritardi o sottovalutazioni del problema. È necessario sviluppare una strategia integrata che tenga conto delle reali esigenze del territorio: un piano di rilancio che metta al centro non solo la produttività, ma anche la salvaguardia dell’occupazione e la sostenibilità ambientale. Dobbiamo garantire un futuro a migliaia di lavoratori che, a causa della Xylella, hanno perso non solo un lavoro, ma anche la speranza di un futuro dignitoso.

Chiediamo misure immediate per i lavoratori colpiti, ma anche politiche di rilancio occupazionale che diano prospettive concrete a chi oggi vive nell’incertezza. È essenziale sviluppare un sistema agricolo resiliente, capace di resistere alle sfide del cambiamento climatico e alle malattie, un sistema che offra prospettive di lavoro stabili e rispettose dell’ambiente. La Xylella ci ha tolto tanto, ma non possiamo permettere che ci tolga il futuro.

Non c’è più tempo da perdere. È necessaria una presa di responsabilità da parte di tutti: dalle istituzioni, dai produttori, dalla comunità scientifica. Solo con un impegno collettivo e una visione chiara possiamo risollevare il settore agricolo del Salento e della provincia di Brindisi. Non possiamo più accettare una gestione dell’emergenza basata su interventi estemporanei. Serve un piano vero, concreto e sostenibile, e serve adesso e la Flai di Brindisi si batterà per difendere al meglio i lavoratori e la produzione locale”.

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