RADICI – “Non siamo semplicemente un sindacato…”

Tra il 25 ed il 29 gennaio del 1948 si tenne a Ferrara il primo Congresso della Federbraccianti. La costituzione della Federazione era stata decisa al primo Congresso della Confederterra, nel 1946, insieme a quella delle altre organizzazioni di categoria affluenti alla Confederazione Generale Lavoratori della Terra.

Riportiamo un testo estratto dalla relazione di Ilio Bosi, segretario della Confederterra.

 

 

Congressisti e congressiste, questo nostro incontro, che è conseguenza del voto della Confederterra fondata a Bologna nel 1946, ci pone davanti alla necessità di esaminare le attività svolte fino ad oggi dalla Confederterra Nazionale, per quel che riguarda le categorie che voi qui rappresentate. Parlo senz’altro di categoria perché noi non siamo semplicemente un Sindacato. Io penso che qui senz’altro dobbiamo parlare a nome della Federazione dei salariati e braccianti e delle diverse categorie, compresi i boscaioli, le mondariso, cioè le rappresentanze di tutte le diverse categorie che formano la grande famiglia degli operai agricoli.

Ci tengo a questo perché penso che la Federazione che sorgerà dal nostro congresso avrà nelle nostre campagne la funzione di guida che nelle categorie dei lavoratori cittadini hanno gli operai delle fabbriche. I salariati agricoli e gli operai sono per tradizione in Italia all’avanguardia dei lavoratori. Noi possiamo mantenere qui tutte le tradizioni della vecchia Federterra, che è stata inizialmente, per lunghi anni e quasi totalmente, l’organizzazione dei braccianti del nostro paese.

È in quella tradizione la lotta che noi abbiamo fin qui condotta: ed essa è rappresentata dai grandi scioperi, dalle grandi agitazioni che hanno portato alle conquiste che hanno fatto dei braccianti italiani (che erano 50 o 60 anni fa i veri paria della società, ridotti alla fame, alla miseria, all’abbrutimento), che hanno fatto dei braccianti italiani una classe di lavoratori la quale è riuscita a dare la sua impronta, a dire la sua parola per una condizione di vita socialmente più avanzata, economicamente più elevata.

Noi ricordiamo quella tradizione: ed è questa tradizione che noi oggi invochiamo in questo congresso dei salariati e braccianti, degli operai della terra del nostro Paese. Quella tradizione, io penso, noi dobbiamo non solo continuare ma dobbiamo portare a termine le lotte iniziate allora dai primi pionieri, le lotte sindacali, che rappresentavano un’opera che non era soltanto intesa all’elevazione immediata dei lavoratori, ma che si poneva già fin d’allora uno scopo generale: liberare i lavoratori da ogni schiavitù, non soltanto dalla schiavitù della miseria, ma dalla schiavitù sociale.

Questo è il compito che fin da ora io penso sia da mettere nella bandiera del sindacato.

 

 

 

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