Caso Satnam, in carcere anche Renzo Lovato. Flai: Ottimo lavoro degli inquirenti, ma quadro preoccupante

Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato. Queste le accuse sulla base delle quali stamani il gip del Tribunale di Latina ha emesso due ordinanze di arresto. La prima per Renzo Lovato, l’amministratore di fatto dell’azienda in cui lavorava Satnam Singh, bracciante morto lo scorso giugno dopo aver perso un braccio ed essere stato abbandonato in fin di vita. L’altra nei confronti del figlio, Antonello Lovato, legale rappresentante dell’azienda, già in carcere.

«Il proseguo delle indagini sul territorio pontino a seguito dell’omicidio di Satnam Singh con gli sviluppi di queste ore ci confermano, da un lato l’ottimo lavoro degli inquirenti, dall’altro la gravità di un quadro nel quale si è consumata l’atroce morte di un lavoratore». Lo dichiara Stefano Morea, Segretario Generale Flai Cgil Roma e Lazio.

«Le accuse che hanno portato all’arresto del padre di Antonello Lovato sono intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, cioè quegli elementi che, come abbiamo sempre denunciato, caratterizzano troppo spesso e inquinano il mercato del lavoro in agricoltura. Elementi strutturali di un settore, come quello agricolo, che dovrebbe essere fiore all’occhiello della nostra economia regionale e dell’Agro Pontino e quindi in grado di garantire un lavoro sicuro e nel rispetto dei contratti».

«Le tante segnalazioni e denunce, alcune oggetto di nostri esposti, che abbiamo da parte di lavoratori e lavoratrici, ci parlano di manodopera straniera sfruttata ma addirittura ricattata sin dalla partenza dal Paese di origine», aggiunge Morea.

«Nella sua estrema gravità – prosegue il segretario generale Flai Lazio – la morte di Satnam ha rappresentato la punta di un iceberg sotto cui ci sono lavoratori sfruttati, ricattati, senza tutele e, nel caso dei tanti lavoratori stranieri, per lo più provenienti dall’India, tutto questo è amplificato e aggravato dalla possibilità o meno di rimanere in Italia. Per tutto questo ringraziamo il lavoro delle forze dell’ordine che stanno proseguendo sul territorio con indagini a 360 gradi che possono portare al contrasto dei fenomeni illegali e criminali descritti».

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