In tantissime e tantissimi contro la ‘legge insicurezza’ del governo Meloni

Spera: “Sicurezza vuol dire un lavoro sicuro, una pensione sicura, un’esistenza sicura. Per questo il 29 sarà sciopero generale”

Nell’aula magna della Facoltà di lettere e filosofia de La Sapienza di Roma una partcipatissima assemblea per dire no a un provvedimento liberticida, che attacca il diritto di sciopero e quello di manifestare il dissenso, pensato per spaventare e reprimere chi non è d’accordo con le politiche del governo in carica. Un decreto che tanto per cambiare colpisce duramente i migranti e le fasce più vulnerabili della popolazione.

“Sicurezza vuol dire anche lavoro sicuro – ha detto nel suo intervento Silvia Spera, segretaria nazionale Flai Cgil – fra ghetti, sfruttamento e caporalato i lavoratori dell’agroindustria conoscono il volto più feroce del capitalismo. Senza il diritto a un lavoro sicuro, una vita sicura, una pensione sicura, non c’è sicurezza. Proprio per questo il 29 novembre saremo in piazza per lo sciopero generale, per dire a questo governo di cambiare decisioni ingiuste e sbagliate”.

Fra gli applausi Spera chiede al centrodestra di non appropriarsi indebitamente della vita e della memoria di Pier Paolo Pasolini, il cui sguardo si volgeva ai più deboli, non certo ai più forti. 


L’intervento della segretaria nazionale Silvia Spera:

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