Le Brigate del lavoro della Flai, un modello innovativo che può dare risposte ai lavoratori europei

Oggi a Bruxelles, la prima assemblea dell’Effat sui nuovi modi di organizzare il lavoro. Guaraldi, Flai Cgil: «Il sindacato di strada è un buon esempio di pratica sindacale in agricoltura, utile per raggiungere i lavoratori agricoli di tutto il continente»

«Stare al fianco dei lavoratori è la pratica organizzativa più moderna ed efficace possibile». Così Silvia Guaraldi, segretaria nazionale Flai Cgil, è intervenuta oggi a Bruxelles presentando le Brigate del lavoro e l’attività di sindacato di strada che portano avanti. Il contesto era è la prima assemblea della Federazione europea dei sindacati dell’agroindustria, del turismo e del lavoro domestico (Effat) dedicata ai nuovi modi di organizzare il lavoro.

«Quello delle Brigate del lavoro è un buon esempio di pratica sindacale in agricoltura ed è un modello innovativo – ha dichiarato Guaraldi -. Un modello che negli ultimi anni sta crescendo, sostenuto con la loro partecipazione attiva sul campo anche dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’industria alimentare e degli altri comparti della nostra categoria».

Le Brigate del lavoro della Flai, inoltre, «si stanno arricchendo tramite la collaborazione con tante associazioni nazionali e territoriali, con un unico intento, organizzare collettivamente e tutelare i lavoratori e le lavoratrici dei comparti più frammentati e invisibili – ha aggiunto Guaraldi -. Tornare a parlare coi lavoratori è una pratica tradizionale che può essere sempre innovata e che va sempre adottata ai bisogni e alle caratteristiche di lavora».

Una pratica, quella del sindacato di strada, che potrebbe dare risposte anche in altri contesti nell’ambito continentale. In settori fortemente caratterizzati da una frammentarietà dei luoghi di lavoro e con manodopera spesso inconsapevole delle norme di riferimento, infatti, cercare un nuovo approccio che aiuti il sindacato ad essere riconosciuto come una soluzione ai problemi del lavoro è un problema trasversale in tutta Europa.

«L’ambizione – ha detto ancora Guaraldi – è quella di trasformare il sindacato di strada in un modello europeo che inizi a dare risposte in modo coordinato agli oltre dieci milioni di lavoratori agricoli che molto spesso sono dimenticati quando si parla dell’agricoltura europea».

I feedback delle sindacaliste e dei sindacalisti presenti, arrivati da tutta Europa, sono stati di generale apprezzamento verso un modello che incrocia la pratica storica di presenza nelle campagne con l’intermediazione culturale e linguistica per adattarsi alla nuova platea di lavoratori agricoli.

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