Forestali siciliani, il 26 marzo sarà sciopero generale. I sindacati: Le chiacchiere sulla riforma stanno a zero

I segretari di Fai, Flai e Uila Sicilia: «Migliaia di lavoratori con le loro famiglie, condannati dalle istituzioni regionali al precariato a vita, non meritano questo trattamento. E ancor più non lo meritano i siciliani»

Dopo le mancate promesse, le ultime di tante, di una stabilizzazione per i forestali siciliani e di una riforma del settore che metta in sicurezza il territorio dell’Isola, i sindacati passano alla protesta e proclamano lo sciopero generale per il prossimo 26 marzo. La decisione, arrivata oggi, è stata annunciata dai segretari di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil Sicilia Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, al termine della riunione degli Esecutivi unitari delle tre sigle sindacali. Su quella che definiscono «riforma-che-non-c’è», impantanata com’è in attesa di esame da parte del governo Regionale, «le chiacchiere stanno a zero», scrivono i sindacati in una nota unitaria. Nel frattempo, precisano, il presidente Schifani «dopo averlo annunciato si sottrae a ogni confronto».

«Dopo il nostro sit-in a piazza Indipendenza, dinanzi alla sede della Presidenza della Regione, abbiamo responsabilmente accolto a inizio mese l’invito a un nuovo incontro al quale il presidente Renato Schifani non era presente – dichiarano i tre segretari -. Ha preferito fossero gli assessori all’Agricoltura, all’Ambiente e al Bilancio a comunicare che non ci sono soldi per la riforma forestale. La Regione Sicilia, com’è del tutto evidente, ha risorse per molte cose, per molte spese anche discutibili e discusse. Ma non ha fondi da investire nella riorganizzazione di un comparto fondamentale per affrontare roghi, deforestazione e dissesti idrogeologici della nostra Isola in modo efficace, professionale e permanente».

«Nei Palazzi della politica a ogni disastro ambientale preferiscono versare ancora a lungo lacrime di coccodrillo, piuttosto che affrontare e risolvere una delle croniche emergenze di questa terra – aggiungono Scotti, Russo e Marino -. Abbiamo offerto sempre il nostro contributo di idee, di proposte, per arrivare a un testo credibile di riforma forestale da noi ampiamente discusso e condiviso con le lavoratrici e i lavoratori. Dopo uno stucchevole valzer di rinvii e proclami, sembra ormai certo che quel disegno di legge era e resterà in un cassetto».

«Vogliamo allora ribadire – chiosano i segretari di Fai, Flai e Uila – che migliaia di forestali con le loro famiglie, condannati dalle istituzioni regionali al precariato a vita, non meritano questo trattamento. E ancor più non lo meritano i siciliani. Scenderemo in piazza a protestare, invitando a sfilare con noi pure i rappresentanti di centinaia di amministrazioni locali che sei anni fa sostennero la grande iniziativa popolare SvegliaRegione promossa da Fai, Flai e Uila per rivendicare la riforma-che-non-c’è».

Alla giornata di mobilitazione prenderanno parte anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil Sicilia Alfio Mannino, Leonardo La Piana e Luisella Lionti.

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