G7 Agricoltura, Mininni: Abbiamo buone norme su caporalato, ma mancano controlli

«Si è parlato molto di “orgoglio italiano”. E allora ricordo che siamo il Paese europeo con la normativa più avanzata contro il caporalato, conquistata grazie alla nostra lotta. Il problema è che non viene applicata pienamente. E poi mancano i controlli. Dopo l’omicidio di Satnam Singh il governo ha disposto tre operazioni spot nelle campagne, e in soli tre giorni sono state ispezionate circa un terzo delle aziende solitamente controllate in un anno. Servono una pianificazione e un’azione continua, quindi servono più ispettori».

Lo ha dichiarato Giovanni Mininni – segretario della Flai Cgil nazionale – durante un panel del governo sul caporalato, organizzato a Siracusa nell’ambito di Expo DiviNazione, l’evento che anticipa il G7 agricoltura.

«Occorre poi insediare le Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità – ha aggiunto Mininni -, i luoghi dove si devono organizzare le attività di prevenzione dello sfruttamento; unire velocemente le banche dati di Agea, Inps e Inail come previsto anche dal governo lo scorso luglio; infine utilizzare l’indice di congruità. Così facendo, Stato e parti sociali potrebbero riconquistare uno spazio lasciato libero e in balia di aziende che sfruttano, colletti bianchi e caporali».

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