La Flai ringrazia Fiatti, bentornata Balì

Nel corso della prima giornata di lavori presso il Centro Congressi Frentani di Roma, a margine della presentazione del VII Rapporto Agromafie e Caporalato, l’Assemblea generale della Flai Cgil ha votato l’ingresso nella Segreteria nazionale della compagna Tina Balì, in Flai dal 2019, dopo una lunga esperienza nella Cgil Roma e Lazio. La proposta avanzata dal Segretario generale Giovanni Mininni è stata approvata all’unanimità. Dirigente di provata esperienza, apprezzata per le sue doti umane e le sue capacità sindacali, per la Balì, che manterrà anche la carica di presidente della Fondazione Metes, la preziosa scuola di formazione sindacale della Flai, si tratta di un ritorno nella Segreteria nazionale. Prende il posto del compagno Davide Fiatti, giunto all’età pensionistica, cui va il saluto e il ringraziamento di tutta l’organizzazione, per l’impegno profuso dal 2009 al fianco dei lavoratori del settore agroalimentare e, in generale, per i quasi quarant’anni di militanza sindacale sempre nei ranghi della Cgil. Con l’ingresso di Tina Balì, nella Segreteria nazionale della Flai Cgil si raggiunge la perfetta parità di genere, con tre segretari donne e altrettanti uomini. 

“Ci sono vari motivi, già concordati con la Segreteria nazionale, per cui abbiamo fatto questa scelta – spiega il Segretario generale Mininni nell’argomentare la proposta all’Assemblea generale -: Tina Balì è una compagna di valore, siamo convinti che il suo ingresso arricchirà la Segreteria. Con lei, la Fondazione Metes ha fatto un salto di qualità, dimostrando che è il luogo ideale per dotarci delle leve necessarie a migliorare la nostra attività sindacale”. Il Segretario generale ha poi rivolto un saluto e un invito al compagno Fiatti. “Perdiamo un grande patrimonio, spero di poter approfittare delle conoscenze di Davide anche in futuro, magari per allevare nuove leve di sindacalisti”.

Emozionato ed emozionante, Davide Fiatti ha commosso la platea di delegati e funzionari.

“Sono diventato delegato della Cgil nel 1986, qualcosa l’ho vista in questi quasi quarant’anni. Sono arrivato in Flai nel 2009, mi misero all’Agricoltura, fu complicato all’inizio, ma imparai cosa ci insegna la Cgil: tutelare tutti i lavoratori. Oggi posso dire che è stata un’esperienza fantastica. Nel 2019 Giovanni (Mininni, ndr) ebbe il coraggio di rompere un tabù, portandomi in Segreteria. Ora è giusto lasciare il posto, metterò a disposizione di chi verrà dopo di me la mia esperienza”. Saluta con un messaggio che sa di bilancio e, al tempo stesso, di monito per il futuro, in questi tempi cupi. “In un Paese profondamente cambiato, questo nostro sindacato è un elemento che mi mette tranquillità. La Cgil non si può spostare, deve restare al suo posto, qualunque sia il clima intorno a lei, come una grande quercia: le radici la tengono ferma, il tronco unifica il Paese, i rami siamo noi, l’intelligenza diffusa che ci permetterà di superare le difficoltà e magari anche di vincere. Ora ricomincerò a essere un compagno di strada, da cittadino”.  

La platea lo saluta con gratitudine e riaccoglie Tina Balì con un lungo applauso. “Ringrazio Giovanni e la Segreteria per la proposta e le parole che l’hanno accompagnata – dice la Balì, molto commossa -. Rientro cogliendo che oggi ci sono nuove sfide rispetto alla mia precedente esperienza: ho provato a portare coraggiosamente fuori da qui i valori della nostra organizzazione, unici nella società italiana. Volevo riportare in cima all’agenda politica i temi del lavoro. L’esperienza in Fondazione Metes mi ha arricchito, ho capito che bisogna lavorare per obiettivi, in base ad un piano d’azione. In questo momento, è fondamentale per l’organizzazione essere all’altezza delle sfide che la attendono, per questo la formazione è un elemento decisivo”. 

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