L’atlante dei rinnovi del 2025. I contratti dell’agricoltura

I lavoratori della piccola e media industria alimentare. Quelli del settore idraulico forestale. Gli impiegati nella trasformazione del tabacco. I pescatori che lavorano per le cooperative. Per tutti loro è tempo di rinnovo del Contratto collettivo nazionale (Ccnl). Un impegno su cui la Flai è all’opera, ogni giorno. Per un lavoro sempre più dignitoso, sicuro e giusto.

Ma le sfide contrattuali del 2025 non sono solo queste. Ci sono i contratti non ancora scaduti ma al termine della loro vigenza, di cui ci si prepara a stendere il nuovo testo, come quello degli operai agricoli e florovivaisti. E ancora: il rinnovo del biennio economico previsto dal contratto dei consorzi di bonifica e il rinnovo dei contratti provinciali agricoli nei territori in cui ancora non si è ancora giunti ad un accordo.

Per orientarci nella giungla dei contratti di cui sentiremo parlare quest’anno, abbiamo preparato una sorta di Atlante in due puntate, con l’aiuto dei dirigenti della Flai nazionale. Di seguito, la seconda uscita, dedicata all’agricoltura. Trovate qui la prima uscita, dedicata all’industria alimentare e alla pesca. Buona lettura


Due sono i contratti collettivi nazionali da poco scaduti e in fase di rinnovo nel settore agricolo. Quello dei lavoratori idraulico-forestali e quello degli impiegati nella trasformazione della foglia di tabacco secco allo stato sciolto. Entrambi erano validi fino al 31 dicembre scorso.

Il primo dei due, quello dei forestali, ha la particolarità di legarsi ai temi green sul tavolo nel nostro Paese. «La piattaforma per il rinnovo del Ccnl degli addetti idraulico-forestali evidenzia come la gestione delle foreste e la salvaguardia del territorio attraverso una programmazione strutturale siano elementi strategici nella lotta al cambiamento climatico ed alla tutela dell’ambiente», chiarisce la segretaria nazionale Flai Silvia Guaraldi. Se i forestali sono nelle condizioni di lavorare bene, insomma, ne giovano anche l’ambiente e la salute delle persone.  

Ma quali sono le richieste del sindacato, per quando riguarda questo rinnovo? «Oltre ad un aumento economico pari a 160 euro – risponde Guaraldi – chiediamo una riduzione dell’orario di lavoro, il riconoscimento dell’anzianità professionale degli operai, stabilizzazioni per lottare contro la precarietà, nuova occupazione mediante turnover, un maggiore controllo sulle attività in appalto».

Se guardiamo poi all’altro Ccnl “agricolo” in fase di rinnovo, quello delle aziende di trasformazione del tabacco, ci troviamo di fronte ad «un comparto che, più di altri, è stato capace di innovarsi nell’ottica della sostenibilità, diventando parte integrante della storia e delle tradizioni delle zone che lo producono», racconta Silvia Spera, segretaria nazionale Flai.

Per il contratto dei lavoratori del tabacco «le richieste avanzate in piattaforma intendono aggiornare e migliorare tutele e diritti», chiarisce Spera. «Parliamo di tutela della maternità, contrasto alla violenza di genere e al mobbing, salute e sicurezza sul lavoro, classificazione del personale, riduzione dell’orario di lavoro a 36 ore settimanali dalle attuali 40 a parità di salario – elenca Spera -. E ancora, chiediamo un premio di partecipazione per le aziende che non hanno una contrattazione di secondo livello e chiediamo un aumento salariale di 185 euro al 4 livello».

C’è poi un altro accordo “agricolo” che ancora è in periodo di vigenza, ma andrà a scadere il prossimo 31 dicembre. Parliamo del Contratto degli operai agricoli e florovivaisti. Un testo “chiave” per il settore, che riguarda circa un milione di lavoratrici e lavoratori. Mentre si chiude la girandola di rinnovi dei Contratti provinciali agricoli (i Cpl), il sindacato si prepara ad avviare la fase di costruzione della piattaforma di questo importante contratto collettivo. «Vorremmo che fosse di stimolo per un nuovo sviluppo agricolo – precisa Guaraldi -, uno sviluppo attento non solo alle questioni agro-ambientali, sempre più urgenti, ma che veda tornare protagonista del settore primario un lavoro libero e dignitoso, operando per debellare le piaghe dello sfruttamento, del caporalato e del sotto-salario. Anche in questo caso, come per il rinnovo dei forestali, sarà fondamentale e non derogabile la questione salariale e il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici».

Sul tavolo del dipartimento agricoltura, infine, c’è anche il rinnovo del biennio economico 2025-2026 del Contratto dei Consorzi di bonifica. «Vista la situazione particolare in cui versa il settore, pensiamo solo ad alluvioni e siccità dovute alla crisi climatica, e considerate le necessarie trasformazioni sostenute da ingenti finanziamenti nazionali ed europee, si è concordato, in via eccezionale, un’articolazione biennale degli aspetti economici», spiega Spera. «Nella piattaforma unitaria – prosegue la segretaria – è previsto un aumento salariale pari al 6,5% con l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto dei salari. Inoltre ci sono richieste che riguardano la classificazione, l’organizzazione del lavoro, maggiori diritti e tutele del lavoro operaio ed avventizio, per valorizzare le competenze e il lavoro di chi è impiegato nel settore».

«Saremo in campo per il massimo coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici – conclude Guaraldi -. Solo con la loro partecipazione e il loro supporto potremo rilanciare e rafforzare le nostre richieste per un salario dignitoso e per un lavoro stabile e sicuro, così come a gran voce chiediamo con i quesiti referendari che abbiamo promosso».

«Con questi rinnovi – commenta Spera – si chiude per il nostro dipartimento una stagione contrattuale impegnativa, che ci ha visto lavorare ai tavoli per ottenere aumenti salariali che tutelassero il potere d’acquisto delle retribuzioni, per ampliare diritti e tutele, valorizzare il lavoro e la professionalità attraverso percorsi democratici e di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno riconosciuto l’importante lavoro di tutta la Flai».

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