Legge 199/2016. Lettera ai Parlamentari

Lettera ai Parlamentari: salvaguardare la legge 199/2016 contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato e impegnarsi per la sua completa attuazione

Gentile Parlamentare,

come è noto, il 29 ottobre 2016 è stata approvata un’importante legge, la 199/2016, votata da tutti i partiti e movimenti presenti in Parlamento, con la sola astensione di Lega e Forza Italia. La legge 199 inasprisce il quadro normativo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura ma prevede anche azioni positive, come la Rete del lavoro agricolo di qualità e le sue sezioni territoriali, che sono volte a prevenire tali fenomeni e a prevedere collocamento e trasporto legale per le imprese e per i lavoratori agricoli. Per questi aspetti, purtroppo, la legge risulta ancora inapplicata e vanno recuperati i ritardi inspiegabilmente accumulati nell’ultimo anno. Purtroppo lo sfruttamento del lavoro e il caporalato sono una piaga che da decenni investe una parte importante del settore primario, con pesanti ricadute sui diritti dei lavoratori agricoli, sull’immagine del Made in Italy nel mondo e nei confronti delle tantissime aziende che rispettano i contratti e le leggi sociali e che, pertanto, subiscono un dumping ingiustificato.

Nei giorni scorsi, i Ministri dell’Interno e dell’Agricoltura hanno rilasciato dichiarazioni che, a giudizio dei firmatari di questa lettera, rappresentano motivo di preoccupazione, perché aprono alla possibilità di modificare la legge e, di conseguenza, svuotarla dei suoi contenuti più innovativi.

In particolare, occorre chiarire le affermazioni «la legge sul caporalato più che semplificare, complica» (Ministro dell’Interno Salvini) e «va decisamente cambiata» (Ministro dell’Agricoltura Centinaio), perché il rischio è che la responsabilità in solido delle aziende, introdotta dalla legge 199/2016, venga sacrificata sull’altare della sburocratizzazione del settore.

Nel rispetto dell’autonomia e della sovranità del Parlamento, Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione la nostra preoccupazione: la legge 199/2016 è per gli scriventi un atto di civiltà di cui il precedente Parlamento ha saputo farsi carico, e che rappresenta una prima risposta alle tante, troppe morti nei campi italiani. Da Paola Clemente a SoumaylaSacko, le vittime di questa schiavitù moderna chiedono rispetto e azioni concrete.

Per questo riteniamo che la legge 199 vada considerata, come emerso da più parti, un caposaldo della nostra architettura normativa. Con la presente siamo a chiederLe di impegnarsi affinché non venga indebolita in alcun modo, bensì implementata con altre norme che, estendendo le responsabilità a tutta la filiera produttiva, garantiscano piena trasparenza in ogni passaggio e mettano i consumatori in condizioni di giocare un ruolo attivo nello scoraggiare le aziende che non rientrano nella legalità.

Sindacato, istituzioni, forze dell’associazionismo devono impegnarsi insieme alla politica affinché cessi la condizione miope e disfunzionale, in cui spesso ogni anello della filiera agroalimentare è contrapposto agli altri in una forte competizione sui prezzi. In questo scontro spesso risulta evidente la disparità di forze tra la parte agricola, frammentata e debole l’industria e la grande distribuzione organizzata. Le condizioni di vita e di lavoro nei campi vanno tutelate anche alla luce di questi rapporti squilibrati. Riteniamo che costruendo rapporti trasparenti e condivisi tra tutti gli attori della filiera sarà possibile ridurre in maniera drastica il verificarsi di nuovi episodi di caporalato e sfruttamento del lavoro bracciantile.

Con questa lettera siamo a chiederLe un impegno pubblico a difesa della legge 199/2016 e la disponibilità a collaborare con la rappresentanza sociale e la società civile per promuovere azioni e norme che vadano nella direzione di una rapida e completa applicazione della legge, soprattutto nella parte che prevede l’istituzione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità (articolo 8 della legge) e di un “approccio di filiera”, che possa prevedere misure come l’etichettatura narrante dei prodotti alimentari e un elenco pubblico dei fornitori, una riforma delle Organizzazioni dei Produttori e misure concrete per valorizzare il lavoro agricolo e sottrarlo allo sfruttamento.

In attesa di un cortese riscontro,

porgiamo cordiali saluti.

Fabio Ciconte– Direttore Terra! Onlus – campagna #FilieraSporca

Ivana Galli– Segretaria Generale Flai CGIL Nazionale

Stefano Mantegazza– Segretario Generale Uila Uil Nazionale

Luigi Ciotti– Presidente Nazionale  Libera

Gian Carlo Caselli

Luigi Manconi

Antonio Marchesi– Presidente Amnesty International – Italia

Rossella Miccio– Presidente Emergency

Roberto Barbieri– Direttore Oxfam Italia

Francesca Chiavacci– Presidente Arci

Franco Monnicchi– Presidente Emmaus Italia

Camillo Ripamonti– Presidente Centro Astalli

Valentina Calderone– Direttrice A buon diritto

Alberto Barbieri– Direttore MEDU

Lorenzo Trucco– Presidente ASGI

Marco Omizzolo– Responsabile scientifico InMigrazione

Davide Mattiello– Presidente Fondazione Benvenuti in Italia

Giosuè De Salvo– Responsabile advocacy Mani Tese

Danilo Chirico– Presidente DaSud

Yvan Sagnet– Presidente No Cap

Andrea Segre– Zalab

Antonello Mangano–Terrelibere.org

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