Onu, ancora una risoluzione contro il bloqueo, solo Usa e Israele si oppongono. Flai Cgil: “Basta umiliare le istituzioni internazionali”

Coinu: “Avere una sovrastruttura così complessa e plurale e non rispettarne gli indirizzi, vanifica il lavoro della diplomazia e volgarizza i rapporti tra paesi. Succede a Cuba come succede in Palestina”

L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato nuovamente, a larghissima maggioranza, una risoluzione per la fine dell’embargo economico e commerciale degli Usa contro Cuba, un’autentica vergogna che dura da oltre sei decenni. Il provvedimento si è aggiunto agli altri trenta adottati ogni anno fin dal 1992. “Per la trentunesima volta le votazioni all’Assemblea Generale dell’Onu chiedono la fine del Bloqueo – riepiloga Andrea Coinu, responsabile politiche internazionali della Flai Cgil – chiedono di aprire ad un processo di soluzione all’embargo che stritola Cuba da quasi 50 anni. Il voto è diventato ormai una consuetudine, così come il suo esito: 187 voti a favore, 2 contrari Usa e Israele e un astenuto, l’Ucraina”. “Bisogna rispettare l’esito di queste votazioni e anche delle altre risoluzioni delle Nazioni Unite – sottolinea Coinu – Avere una sovrastruttura così complessa e plurale e non rispettarne gli indirizzi, vanifica il lavoro della diplomazia e volgarizza i rapporti tra paesi. Succede a Cuba e succede nel non rispettare le risoluzioni in Palestina. Umiliare in questo modo le istituzioni, adattando i metodi democratici a interessi nazionali agiti con la repressione, sono le basi su cui si muovono le tensioni globali che diventano odio, violenza e guerra. Le regole sono tali se sono condivise e rispettate, altrimenti diventano convenzioni a vantaggio dei più potenti”.

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