Piazze piene sotto la pioggia nella Festa del Lavoro  

Si lotta anche firmando. Oggi noi non siamo una Repubblica fondata sul lavoro, ma una società fondata sullo sfruttamento e sulla precarietà, ricorda la Cgil mentre allestisce i banchetti per i quattro referendum che vogliono cambiare lo stato delle cose

Scende la pioggia ma che fa, cantava Gianni Morandi a Canzonissima tanti anni orsono. Sarebbe l’ideale colonna sonora, quella dell’eterno ragazzo di Monghidoro, di un Primo Maggio in cui Giove pluvio l’ha fatta da padrone. Eppure ci sono tanti sorrisi, voglia di partecipare, di stare insieme nelle piazze dove si celebra la festa delle lavoratrici e dei lavoratori. Un Primo Maggio dedicato quest’anno a quell’insopportabile piaga che è l’insicurezza sul lavoro, con la sua lunghissima scia di vittime. Numeri indegni di un paese civile quelli dei morti e dei feriti sui luoghi di lavoro. Oggi noi non siamo una Repubblica fondata sul lavoro, ma siamo una società fondata sullo sfruttamento e sulla precarietà, ricorda la Cgil mentre allestisce i banchetti per i quattro referendum che vogliono cambiare lo stato delle cose. Un’altra Italia è possibile, a lavoro e alla lotta. Ci batteremo fino a quando la nostra Costituzione repubblicana non sarà applicata in ogni sua parte, utilizzando tutti gli strumenti democratici. Il mondo del lavoro manifesta, e fa la fila ai banchetti per firmare i referendum. Chiede pace, perché l’Italia ripudia la guerra; stessi diritti e stesse tutele per chi fa lo stesso lavoro; di ritrovare quella giustizia sociale smarrita da tanto, troppo tempo. 

‘Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale’, è lo slogan che Cgil, Cisl e Uil hanno scelto per la Festa dei Lavoratori 2024. I tre sindacati confederali dedicano il Primo Maggio al ruolo strategico dell’Europa quale costruttrice di pace, lavoro e giustizia sociale, in un momento storico attraversato da molte crisi, ambientali, sociali, fino alle troppe devastanti guerre ancora in corso. 

Iniziative, cortei, musica, dibattiti, mostre, pranzi, apericene, scampagnate, il concertone di Roma al Circo Massimo. Scende la pioggia ma che fa.

Articoli correlati

Siamo uomini o caporali? Stop a un sistema che sfrutta e uccide

Un caporale non è un uomo, perché la pietà gli è rimasta in tasca. Per soldi chiude gli occhi alle pur minime esigenze dei...

Caporalato, il 6 luglio manifestazione nazionale a Latina

Il 6 luglio la Cgil, assieme alle associazioni della società civile, sarà nuovamente in piazza a Latina per una grande manifestazione nazionale contro il...

Sfruttamento e caporalato, Mininni al governo: “Le leggi ci sono, applichiamole”

“Gli annunci che abbiamo ascoltato, anche in passato, quando sono accadute tragedie come quella di Satnam Singh, di interventi risolutivi su questa autentica piaga...