Settantacinque anni fa la celere apre il fuoco sui braccianti di Melissa e uccide tre persone

Ricordiamo la strage con un estratto da Un nome in mezzo al grano, testo teatrale conservato nell’archivio storico “Donatella Turtura” della Flai Cgil nazionale

Settantacinque anni fa, il 29 ottobre 1949, la celere apre il fuoco sui braccianti di Melissa, uccidendo tre persone: Francesco Nigro, di 29 anni, Giovanni Zito, di 15 anni, e Angelina Mauro, di 23 anni.

Ricordiamo la strage con un estratto da Un nome in mezzo al grano, testo teatrale conservato nell’archivio storico “Donatella Turtura” della Flai Cgil nazionale.

«Te la ricordi Angelina? Angelina Mauro, quella che abitava qui vicino a me. I parenti portano ancora il lutto, dopo gli anni che sono passati da quando l’hanno ammazzata. Te la ricordi?

Tre. Tre morti ci sono stati. Ma io di lei mi ricordo meglio, forse perché era donna come me. Mi ricordo il suo sangue, il loro sangue mischiato insieme nella terra asciutta. Una grande macchia nera.

Su quella terra, ora, ci cresce il grano. Alto, bello, piano. E tutte le estati ci andiamo, tutto il paese ci va a portare i fiori. Ci abbiamo messo un monumento. Non è grande ma è bello lo stesso. Vallo a vedere se hai tempo. Ti ci accompagno io. Tre pezzi di marmo bianco e sopra i nomi. Stanno lì, in mezzo al grano. E quando ogni anno ci sfiliamo davanti (e c’è chi alza il pugno e chi si fa il segno della croce – ma ci siamo tutti) io guardo il nome di Zito, quello di Nigro e poi mi fermo di fronte a quello di Angelina. La rivedo come era viva. Una ragazza come me, come tante».

Nelle foto la manifestazione in occasione del 25° anniversario della strage

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